Occupazione in ripresa: è ai livelli del 2008

Dopo dieci anni, l'Istat attesta per l'occupazione il recupero dei livelli pre-crisi. In calo per la prima volta dal 2016 la produzione industriale

MILANO – E’ trascorso un decennio prima che l’occupazione nel nostro Paese raggiungesse standard ottimali. E’ avvenuto nello scorso mese di luglio. Lo dice l’Istat: “L’occupazione ha recuperato i livelli pre-crisi”, per la prima volta dal 2008, ma registra un calo rispetto al 2016 della produzione industriale.

I dati

Nel secondo trimestre del 2018 si è raggiunto e superato il numero degli occupati del secondo trimestre 2008 – afferma l’Istat – e il tasso di occupazione 15-64 anni non destagionalizzato è tornato allo stesso livello (59,1% in entrambi i periodi). Allo stesso livello di occupati del 2008 corrisponde una maggiore presenza di dipendenti (77%; +2,8 punti), in particolare a termine (13,4%; +3,1 punti) e di lavoratori a tempo parziale (18,7%; +4,1 punti).

In calo il tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione scende al 10,7% nel secondo trimestre 2018 e tocca il livello più basso da sei anni. Per trovare un risultato più basso bisogna tornare al secondo trimestre del 2012 (10,6%). Rispetto al trimestre precedente il calo è di 0,2 punti percentuali e rispetto all’anno precedente di 0,3 punti. Nel confronto tendenziale, per il quinto trimestre prosegue – con minore intensità-la diminuzione dei disoccupati (-34 mila in un anno, -1,2%) che riguarda solo il Sud.

In discesa la produzione industriale

Brusco calo a luglio 2018 per la produzione industriale. L’Istat registra una perdita dell’1,8% rispetto a giugno e una flessione dell’1,3% anche rispetto a luglio 2017 (nei dati corretti per effetti di calendario). Si tratta della prima contrazione tendenziale a partire da giugno 2016, due anni fa, e del risultato peggiore da oltre tre anni, a partire da gennaio 2015 (-1,8%). I dati grezzi segnano invece +1,8%. Nella media dei primi sette mesi la produzione è cresciuta del 2% su base annua. Nella media del trimestre maggio-luglio, invece, il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

In calo anche altri settori

L’indice destagionalizzato mensile dell’Istat mostra diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative segnano i beni strumentali (-2,2%), i beni di consumo (-1,7%) e i beni intermedi (-1,2%); in misura più contenuta diminuisce l’energia (-0,8%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2018 una lieve crescita tendenziale solamente per il raggruppamento dei beni strumentali (+0,7%); variazioni negative si registrano, invece, per i beni intermedi (-2,2%), i beni di consumo (-1,9%) e l’energia (-1,4%). I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono l’attività estrattiva (+2,8%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+1,3%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nella industria del legno, della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%).

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