Egitto, bomba contro un bus di turisti nei pressi delle piramidi: 17 feriti

Le forze di sicurezza affrontano gruppi estremisti molto attivi, fra cui l'Isis, principalmente nella penisola del Sinai

This picture taken on December 28, 2018 shows the scene of an attack on a tourist in Giza province south of the Egyptian capital Cairo. - Two Vietnamese tourists were killed and 10 others wounded on December 28 when a roadside bomb exploded near their bus as it travelled close to the Giza pyramids in Cairo, Egypt's interior ministry said in a statement. (Photo by MOHAMED EL-SHAHED / AFP)

IL CAIRO – Attacco a un bus di turisti in Egitto vicino alle piramidi. Una bomba è esplosa al passaggio di un autobus di visitatori sudafricani nei pressi del cantiere del Grande museo egizio di Giza, alla periferia del Cairo, provocando 17 feriti, tutti sudafricani ed egiziani.

Sull’autobus viaggiavano 25 turisti sudafricani

A essere investiti dallo scoppio, infatti, sono stati tanto il bus, su cui viaggiavano 25 turisti sudafricani, quanto un’auto, a bordo della quale si trovavano quattro egiziani. Si tratta di feriti lievi, perlopiù perché colpiti da schegge di vetro dei finestrini, andati in frantumi per l’esplosione. Il nuovo museo egizio dovrebbe aprire i battenti nel 2020, dopo diversi ritardi.

I precedenti in Egitto

È la seconda volta nel giro di sei mesi che un’esplosione del genere colpisce turisti in Egitto: a dicembre tre vietnamiti e una guida locale erano rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba artigianale esplosa a lato strada. Anche in quel caso l’esplosione aveva investito il bus sul quale viaggiavano nei pressi delle piramidi di Giza.

Sotto assedio l’industria del turismo

Quest’ultimo attacco giunge a poco più di un mese dall’inizio della Coppa d’Africa, che si terrà in Egitto dal 21 giugno al 20 luglio. L’industria del turismo, cruciale per l’economia egiziana, è stata fortemente colpita dall’instabilità politica e dagli attentati seguiti alla rivoluzione del 2011, che portò alla caduta del presidente Hosni Mubarak dopo 30 anni al potere. Da 14,7 milioni nel 2010, il numero di visitatori è crollato a 5,3 milioni nel 2016; poi dal 2017 l’industria turistica è lentamente ripartita, con 8,3 milioni di visitatori.

Nel mirino le forze di sicurezza e la minoranza cristiana dei copti

Dalla destituzione del presidente Mohammed Morsi nel 2013 nel golpe militare guidato dall’ora presidente Abdel Fattah al-Sisi, le forze di sicurezza affrontano gruppi estremisti molto attivi, fra cui l’Isis, principalmente nella penisola del Sinai. Nonostante centinaia di arresti e condanne di persone accusate di terrorismo, attacchi continuano ad avvenire sporadicamente in Egitto; in particolare hanno preso di mira le forze di sicurezza e la minoranza cristiana dei copti. Le ong a difesa dei diritti umani accusano inoltre regolarmente il regime di Al-Sisi di fare ricorso alla tortura e di non assicurare processi equi alle persone perseguite.

(LaPresse/AFP)

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