Elezioni, Casini: Resto centrista, socialdemocrazia ko

Foto LaPresse - Massimo Paolone 05/03/17 Bologna (Italia) Cronaca Dichiarazione post voto di Pier Ferdinando Casini Nella foto: Pier Ferdinando Casini Photo LaPresse - Massimo Paolone 05 March 2018, Bologna (Italy) Post-vote declaration of Pier Ferdinando Casini In the pic: Pier Ferdinando Casini

Roma, 6 mar. (LaPresse) – “Io non ho vinto da solo. L’incontro tra moderati e progressisti ha funzionato bene. Ha, come si usa dire dato i suoi frutti” ma “io non sono diventato di sinistra. I cittadini conoscono bene la mia storia. Sono un bolognese che ama la sua città e che rispetta il suo popolo, con le proprie radici e tradizioni”. Così Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Quotidiano Nazionale, sulla sua vittoria a Bologna per il centrosinistra.

E aggiunge: “Io non sono del Pd. Ma un suggerimento vorrei darlo: si avvii una riflessione seria sul fatto che, in tutt’Europa, la socialdemocrazia è marginalizzata o addirittura sta scomparendo. Non sarà un caso se subiamo il populismo come gli altri”, “prendiamo atto che in questa fase storico-politica siamo sconfitti. Ma è possibile che, a Ferrara, la Lega sia il primo partito? Sì, è possibile”.

E di Renzi dice: “In questi casi si trova sempre un capro espiatorio. Troppo facile. Facile dare addosso solo a lui”. Gentiloni, inoltre, “è stato un ottimo presidente del Consiglio.

 E una risorsa della repubblica. Prendere voti è altra questione. Ma vale il discorso per Renzi: se non ci fosse stato Matteo sarebbe andata meglio? Ho i miei dubbi”. Infine una battuta su Berlusconi: “Ha fatto un miracolo prendendo il 14 per cento da solo. Senza partito. Ma il tempo passa anche per lui”

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