Elezioni, Cottarelli: “Italia a un bivio, ecco perchè mi candido”

"Per me essere progressista vuol dire mettere al centro della politica la giustizia sociale."

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi in foto Carlo Cottarelli

ROMA – “Per me essere progressista vuol dire mettere al centro della politica la giustizia sociale.” Così in una lettera a Repubblica l’economista Carlo Cottarelli spiega perchè ha accettato l’invito di +Europa e del Pd: “Per me essere progressista vuol dire mettere al centro della politica la giustizia sociale”, scrive Cottarelli.

 “Per me – sottolinea Cottarelli – essere progressista vuol dire mettere al centro della politica la giustizia sociale, intesa come possibilità di crescita personale che tutti devono avere indipendentemente dal fatto di essere nati da una famiglia benestante o meno, dal fatto di essere nati maschi o femmine, dal fatto di essere nati al Nord, al Centro, al Sud, o con disabilità o meno. È l’articolo 3 della nostra Costituzione: dare una possibilità a tutti”.

Per Cottarelli “l’Italia è a un bivio economico. Il Pnrr è stato portato avanti con energia dal governo Draghi. Questo, insieme a un uso oculato delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e dalla Bce ha consentito una forte ripresa”.

“C’è chi ha affossato prematuramente il governo Draghi e chi parla di rinegoziare il Pnrr. E c’è chi si illude che la Bce debba continuare per sempre, anche in diverse condizioni di inflazione, a stampare euro come fosse il nostro bancomat. Gli spazi di bilancio andranno inevitabilmente a ridursi. Diventa allora fondamentale usare le più limitate risorse in modo oculato, dando priorità alla pubblica istruzione, alla sanità, agli investimenti pubblici”, conclude.

LaPresse

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