Elezioni, Di Maio: “Ombre russe, Salvini ci porterà in braccio a Putin”

Le parole del Ministro degli Esteri

in foto Luigi Di Maio Foto Shamil / Zhumatov / Pool via AP

MILANO – Il ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico Luigi Di Maio lancia l’allarme su possibili ingerenze russe in vista delle elezioni del 25 settembre. “Voglio ricordare che abbiamo recentemente espulso 20 funzionari russi con passaporto diplomatico. Il nuovo caso che avete portato alla luce con un lavoro giornalistico importante è la conferma delle ombre che gravitano sul nostro Paese e toccano istituzioni, partiti, dirigenti politici. Anche la campagna elettorale è inquinata”, dice Di Maio in un’intervista a ‘Repubblica’. Per Di Maio “i tentativi di interferenza russa sono evidenti. Il problema vero è che ci sottovalutiamo, non consideriamo quanto l’Italia sia importante per la tenuta della Ue, della Nato e del mondo libero. Abbiamo l’ex presidente Medvedev che dà indicazioni di voto, Razov che si complimentava con il partito di Conte sull’Ucraina e Salvini pagato in rubli per andare a Mosca. Perciò serve istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce sulle ingerenze”.

Per Di Maio il leader della Lega Matteo Salvini è molto vicino a Mosca. “Io non so se sia in malafede – osserva Di Maio – so che quando propone di togliere le sanzioni alla Russia ci sta già portando fuori dalla comunità internazionale. La sua reazione alla scoperta della spia russa è simile a quella dell’ambasciata in Italia, che ha dileggiato l’inchiesta giornalistica. La Lega ha un patto con Russia unita e, se la destra dovesse andare al governo, ci porterà in braccio a Putin, così come Meloni in braccio a Orbàn. Il rischio per il Paese è lo sganciamento dalle alleanze storiche, l’isolamento e la perdita di libertà, non solo a livello economico”.

Quanto alla leader di FdI Giogia Meloni, Di Maio osserva: “Già il fatto che Meloni debba passare la campagna elettorale a rassicurare il mondo che non sfascerà il Paese dà la misura della sua credibilità. Meloni, comunque, non può garantire nulla perché sarà commissariata da Salvini e Berlusconi. È con i loro voti che andrà, nel caso, a Palazzo Chigi e a loro dovrà rendere conto. Quei due hanno già fatto proposte per 100 miliardi di spesa. Vogliono arrivare al default che già ci fecero sfiorare nel 2011?”.

(LaPresse)

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