Emanuela Orlandi, i familiari sperano che la nuova indagine avviata in Vaticano faccia luce sul giallo

Il sì della Chiesa alla richiesta presentata dal legale della famiglia dopo un biglietto anonimo con la foto di una tomba del cimitero teutonico apre nuovi scenari sul giallo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Pietro Orlandi

ROMA – Un mistero lungo oltre 35 anni. Una verità mai venuta galla, un punto interrogativo che però ora finalmente potrebbe svanire. E’ la storia di Emanuela Orlandi, la 15enne figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia che scomparve misteriosamente a Roma il 22 giugno del 1983.

La svolta sul caso di Emanuela Orlandi

Potremmo però essere come detto vicini ad una svolta visto che sul caso il Vaticano ha aperto ufficialmente un’indagine. È stata la segreteria dello Stato ad autorizzare l’apertura delle indagini, come confermato da Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi: “Stiamo seguendo gli sviluppi delle indagini delle autorità vaticane auspicando in una piena collaborazione, proseguendo comunque nelle nostra attività di indagini difensive”. Una notizia incredibile, quasi inattesa se vogliamo, che arriva qualche settimana dopo una richiesta fatta al Vaticano dalla famiglia di Emanuela. Quella di riaprire una tomba nel cimitero teutonico, all’interno dello Stato Vaticano. L’estate scorsa, infatti, proprio l’avvocato della famiglia aveva ricevuto una lettera con allegata la foto di una tomba specifica.

Il messaggio anonimo da cui è partita la richiesta della famiglia

Un messaggio da far accapponare la pelle, rigorosamente anonimo: “Cercate dove indica l’angelo”. Un riferimento chiaro, quello alla statua di un angelo che regge in mano un foglio riportante la scritta ‘Requiescat in pace’. A quanto pare sono anni che numerose persone si recano presso quella tomba a deporre fiori in quanto si dice che lì sia seppellita Emanuela.

L’apertura di un’inchiesta in Vaticano sulla scomparsa è stata accolta con gioia anche da Antonietta Gregori, la sorella di Mirella, altra ragazza sparita nel nulla un mese prima di Emanuela: “È una svolta importante sono contenta per la famiglia di Emanuela e spero si arrivi finalmente alla verità. Non credo che la vicenda della tomba nel cimitero teutonico riguardi mia sorella ma spero che la sua scomparsa non rimanga nell’oblio. Io, come la famiglia Orlandi, sono qui a lottare per arrivare alla verità anche dopo 36 anni”.

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