Energia, Arera: “Subito risparmi e piani anti-crisi per il gas, il prossimo inverno sarà delicato”

Un quadro energetico che è "drammaticamente" cambiato con lo scoppio della guerra in Ucraina, e che - nonostante i segnali fossero iniziati già a metà dell'anno scorso - ha portato all'impennata dei prezzi di luce e gas

Impianto di gas (AP Photo/Michael Sohn, File)

ROMA – Un quadro energetico che è “drammaticamente” cambiato con lo scoppio della guerra in Ucraina, e che – nonostante i segnali fossero iniziati già a metà dell’anno scorso – ha portato all’impennata dei prezzi di luce e gas. C’è però uno spiraglio. L’Arera – l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – offre una prima cura anche, e soprattutto, in vista di momenti delicati che si avranno con l’autunno e il prossimo inverno.

Anche se per il momento, in attesa di interventi strutturali e di una misura europea di un ‘tetto’ al prezzo del gas – spiega il presidente dell’Arera Stefano Besseghini, presentano la relazione annuale alla Camera – si tratta più di una mini-terapia da applicare subito: attenzione da parte tutti al risparmio energetico, elaborazione di Piani anti-crisi per il gas, diversificazione delle rotte di approvvigionamento, impulso deciso alle rinnovabili.

“La situazione dell’energia, dell’economia e della nostra società in Europa – osserva Besseghini – è radicalmente e drammaticamente cambiata dal 24 febbraio con la brutale e immotivata aggressione della Russia all’Ucraina”. E’ per questo diventa “importante” dedicarsi “da subito all’elaborazione di Piani dettagliati con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nella fornitura di gas”; in questo modo saranno chiari “ruoli, tempi e metodi” per gestire un’eventuale emergenza. Ma, di fronte all’incertezza dell’evoluzione geopolitica e alla ripresa dei consumi domestici e industriali di gas, Besseghini è chiaro: “Sarà necessario avere le quantità utili a sostenere il Paese, attraverso stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento”. Una garanzia in più è fornita poi da uno “strumento da applicare da subito: il risparmio energetico”. Tradotto, “consumi controllati di energia elettrica e gas” significano meno necessità di produrre e di importare materie prime. Su questo punto, l’Arera suggerisce anche di “promuovere con decisione” campagne di informazione da parte del governo, di Enea, del Gse (Gestore servizi energetici), e degli stessi operatori.

Queste sono però misure ‘veloci’, da fare nell’immediato. Cui si aggiungono, per offrire una risposta alla situazione energetica, anche le comunità energetiche, ritenute un “volano” per la realizzazione di impianti e un tentativo per rendere protagonista il territorio; a loro, proprio in questi giorni, l’Arera fornirà “gli elementi regolatori per la definitiva evoluzione operativa”.

Quello che serve però è qualcosa di solido e duraturo, anche perché “ad oggi appare non evitabile un alto livello di prezzi, almeno nel breve-medio termine e di costi per tutto il sistema energetico”. L’attesa è quindi per un possibile nuovo intervento della commissione Ue: i temi sul tavolo – rileva Besseghini – saranno proprio “interventi di mitigazione dei costi” dell’elettricità e del gas e “presumibilmente un’accelerazione sulla possibile implementazione di un cap al prezzo del gas”. Sul versante Italia la richiesta dell’Arera è di “spostare in modo strutturale gli oneri di sistema nella fiscalità generale, anche alla fine della fase emergenziale”. Così come si dovrebbe “consolidare la scelta di destinare stabilmente i proventi delle aste della CO2 agli oneri generali di sistema”. Sempre in modo strutturale, dovrebbero rientrare nella fiscalità generale i bonus sociali (per evitare il rischio possano divenire “in futuro un peso insostenibile per le bollette di chi non percepisce il bonus”), e che grazie alle risorse stanziate nel 2022 Arera è riuscita a potenziare ed estendere portando le famiglie beneficiarie a oltre 3 milioni per l’elettricità e a oltre 2 milioni per il gas. Poi Besseghini riflette – soprattutto rispetto sull’energia, nonostante i passi avanti fatti anche dagli altri settori regolati dall’Arera (acqua e rifiuti) – su come “l’attenzione a una transizione giusta” debba “confrontarsi con i prezzi mai visti in precedenza, con la siccità, e con una situazione economica in generale peggioramento. Stiamo attraversando una delle più importanti crisi degli ultimi 50 anni”.

di Tommaso Tetro

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