Fermata l’ascesa del clan Raia allo chalet Bakù

Fermata l'ascesa del clan Raia allo chalet Baku
Fermata l'ascesa del clan Raia allo chalet Baku

NAPOLI I cinque arresti effettuati dagli agenti di polizia della Squadra Mobile e del commissariato di Scampia lunedì mattina hanno fatto luce su una guerra di camorra in atto da alcuni mesi tra il gruppo dei Raia e il clan Notturno. In carcere sono finiti Francesco Raia, Salvatore Russo, Tommaso Rusciano, Francesco Esposito e Salvatore Gemito. Devono rispondere a vario titolo di estorsione e porto abusivo d’armi. Si tratta di reati aggravati dal metodo mafioso. Nelle pagine dell’ordinanza che ha accompagnato la cattura dei cinque elementi ritenuti vicini alla cosca dei Raia vengono descritti gli atti intimidatori portati a termine dagli indagati nei confronti di tre famiglie legate ai notturno. Tutte e tre sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni nei Lotti TA e TB di Scampia. Le modalità utilizzate dal gruppo criminale erano le stesse. La cosca dei Raia, raffigurata come in grande ascesa in una delle piazze di spaccio più fiorenti della periferia Est di Napoli, si portava all’esterno delle abitazioni di famiglie legare ai Notturno, cartello camorristico descritto in declino, per intimare gli occupanti a lasciare l’appartamento nel giro di due ore. Nel caso non lo avessero fatto, avrebbero cosparso il pianerottolo di benzina, appiccando incendi. Tre gli episodi raccontati nelle 34 pagine di ordinanza che hanno accompagnato gli arresti dei cinque indagati, ritenuti elementi di spicco dei Raia. Il 17 ottobre l’agguato all’esterno della casa di Raffaele Notturno. Nello stesso giorno destino analogo ha coinvolto Anna e Chiara Staiano, sorelle di Francesca, moglie di Raffaele Notturno. La retata di lunedì mattina ha rallentato la guerra di camorra, ma nella zona dello Chalet Bakù l’attenzione delle forze dell’ordine è massima. La battaglia per lo spaccio è destinata a proseguire.

Da sinistra: Francesco Raia e Francesco Esposito

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