Fisco, al via la stagione precompilata: detrazione del 19% solo alle spese tracciabili

Ma la principale novità è che da quest’anno la detrazione del 19% spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con modalità di pagamento tracciabili

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Al via la stagione della dichiarazione Precompilata 2021. Da oggi, annuncia l’Agenzia delle Entrate, i contribuenti italiani potranno visualizzare la propria dichiarazione e consultare l’elenco di tutte le informazioni già acquisite dall’Agenzia. Dal 19 maggio sarà poi possibile inviare la dichiarazione, accettandola così com’è oppure apportando eventuali modifiche o integrazioni al modello precompilato proposto. In tutto, specifica l’Agenzia, sfiorano il miliardo i dati messi a disposizione dei contribuenti. Con l’aggiunta da quest’anno delle informazioni sul bonus vacanze, sulle spese scolastiche e sulle erogazioni liberali effettuate agli istituti scolastici.

Area precompilata

Al primo posto, come di consueto, si piazzano i dati relativi alle spese sanitarie sostenute dai cittadini, che quest’anno si assestano sui 718 milioni. Seguono i numeri relativi ai premi assicurativi, pari a 93,6 milioni. In aumento le Certificazioni Uniche, che raggiungono quota 68,7 milioni. Le erogazioni liberali elaborate dal Fisco invece sono 549mila, più del doppio delle 205mila registrate l’anno scorso.

All’interno dell’area autenticata della Precompilata è poi disponibile una funzionalità che consente ai cittadini di conoscere voce per voce la destinazione delle imposte sui redditi che hanno versato. Si scopre così che circa il 20% delle imposte pagate è stato utilizzato per la sanità, il 21% per la previdenza, l’11% per l’istruzione.

La novità

Ma la principale novità è che da quest’anno la detrazione del 19% spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con modalità di pagamento tracciabili (ad esempio carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari). Questa regola non si applica, e quindi la spesa è detraibile anche se pagata in contanti, alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici e per le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

(AWE/LaPresse)

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