Fisco, Cottarelli: “La riforma si farà, ma appesantendo il deficit”

L'intervento dell'economista

Foto Claudio Furlan - LaPresse

ROMA – “La presentazione della legge delega sulla riforma del fisco è imminente. Il nostro fisco ha un grande bisogno di essere riformato”. Così l’economista Carlo Cottarelli su ‘Repubblica’. Ma “la riforma non fa parte del Pnrr” il che “comporta che non sarà coperta dal cronoprogramma del Piano, con relativa sorveglianza nella sua implementazione da parte delle istituzioni europee”. Quindi occorre “trovare i fondi”. Quanti? La Commissione congiunta Camera-Senato “non contiene stime precise, ma, in assenza di rilevanti aumenti compensativi di alcune tasse, si tratterebbe probabilmente di diverse decine di miliardi (c’è chi ha detto 40)”. E assicura: “qualcosa sarà fatto”.

Cottarelli ipotizza: “Il salto tra secondo e terzo scaglione Irpef sarà ridotto oppure si passerà al cosiddetto ‘metodo tedesco’ in cui si definisce direttamente l’aliquota media, abbandonando il metodo degli scaglioni. Questo ridurrà un po’ le tasse sui redditi medio-bassi. Probabilmente la tassazione dei redditi da capitale sarà riordinata, per esempio eliminando la diversa tassazione tra dividendi e guadagni in conto capitale. E forse sparirà l’Irap che ormai non svolge più la sua funzione originaria dopo l’esclusione della remunerazione del lavoro dalla sua base imponibile. Qualche compensazione sarà introdotta per evitare un’eccessiva perdita di gettito. Il resto potrebbe andare a deficit, magari rinunciando a quel miglioramento nei nostri conti che la più rapida ripresa economica renderebbe possibile. Ma sarei sorpreso se si trattasse di una riforma anche solo lontanamente comparabile a quella del 1974, l’ultima grande riforma del fisco”.

(LaPresse)

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