Fontana e l’abrogazione della legge-Mancino: favorevoli Salvini e Fdi. Conte e Di Maio: altre le priorità

Per il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana la legge-Mancino è diventata un’arma nelle mani degli anti-italiani: “Ma ormai il loro grande inganno è stato svelato”

Giuseppe Conte
Foto Ludovic Marin / LaPresse in foto Giuseppe Conte

ROMA – La proposta di abrogazione della legge-Mancino avanzata dal ministro Fontana vede favorevole anche Salvini. Del resto questa era una proposta che la Lega aveva avanzato già qualche tempo fa. E questa volta ci sono più chance di vederla passare, vista la mutata composizione del Parlamento e soprattutto visto l’humus favorevole che si respira nel Paese. Non a caso è già arrivata l’adesione anche di un partito che non ha votato la fiducia al governo giallo-verde: Fratelli d’Italia.

La proposta del ministro Fontana: “Razzismo arma degli anti-italiani. Abroghiamo la legge Mancino”

“I fatti degli ultimi giorni – spiega il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana – rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalismi. E dei loro schiavi: alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti… Un’arma per puntare il dito contro il popolo italiano. Per accusarlo falsamente di ogni nefandezza. Per far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni”.

“La consapevolezza della propria storia fa paura ai globalismi”

Ancora Fontana: “Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n’era neanche l’ombra. Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile. Abroghiamo la legge-Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato”.

Cosa dice la legge-Mancino: sanzioni per chi propaganda slogan legati all’ideologia nazifascista
“La legge 25 giugno 1993 sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici”.
La frenata del premier Conte: “La legge è un argine contro violenza e discriminazione”

A stretto giro di posta arriva la presa di posizione del premier Giuseppe Conte: “L’abrogazione della legge Mancino non è prevista nel contratto di governo. E non è mai stata oggetto di alcuna discussione o confronto tra i membri del Governo. Personalmente credo che il rispetto delle idee sia un valore fondamentale di ogni sistema democratico. Ma allo stesso modo ritengo che siano sacrosanti gli strumenti legislativi che contrastano la propaganda e l’incitazione alla violenza e qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.

Conte: “Sono altri i fronti caldi”

“In questo momento – ha proseguito il premier – il governo deve lavorare e impegnarsi su molti fronti caldi: rilancio dell’occupazione, riforme strutturali che consentano la crescita economica e lo sviluppo sociale del Paese. Concentriamo su questi obiettivi il nostro impegno”.

Luigi di Maio: “Non è nel contratto di governo”
Anche quella di Di Maio sembra, almeno in apparenza, una brusca frenata rispetto alle intenzioni leghiste di abrogare la legge-Mancino: “La discussione sull’abrogazione della legge-Mancino può chiudersi tanto rapidamente quanto si è aperta. Prima di tutto non è nel contratto di governo. In secondo luogo è uno di quegli argomenti usati per fare un po’ di distrazione di massa che impedisce di concentrarsi al 100% sulle reali esigenze del Paese: lotta alla povertà, lavoro e imprese”.
Di Maio: “Prima pensiamo alle pensioni d’oro”

“In Italia – ha aggiunto Di Maio – alcuni giornali stanno strumentalizzando alcuni casi di cronaca per coprire le vere emergenze del Paese e tutta l’Italia lo ha capito ieri quando si è scoperto chi era l’imbecille che ha lanciato l’uovo a Daisy Osakue. Ci sono invece milioni di disoccupati e milioni di poveri che per i giornali non esistono. Le soluzioni per rispondere alle loro esigenze sono dentro il contratto che il governo ha il compito di applicare. La legge-Mancino per me deve rimanere dov’è. Le pensioni d’oro invece devono scomparire alla velocità della luce”.

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