Anche le fritture di pesce alla lunga disgustano

L'editoriale del direttore responsabile di Cronache, Gianluca Rocca

Con un microfono davanti alla bocca fa la sua bella figura, nulla da eccepire. Non passa inosservato. Non fa annoiare la platea. Con i verbi coniugati al futuro (faremo, avremo, daremo, realizzeremo…) è un maestro, un istrione. Ma all’atto pratico, quando si passa alla prova dei fatti, non resta nulla. Non realizza nulla. Solo fuffa. Grintosa e divertente fuffa. Ma se oltre a divertirci vogliamo anche vedere risolti i nostri problemi, allora ci conviene cambiare canale. Anche le fritture di pesce a lungo andare iniziano a disturbare lo stomaco. Il giudizio sulle capacità dimostrate dal governatore Vincenzo De Luca può essere positivo solo nelle dichiarazioni dagli esponenti del suo partito, il Pd, e degli altri variopinti movimenti che gli ronzano attorno. Solo loro riescono a far finta di dimenticare le promesse che hanno fraudolentemente illuso i cittadini. Promesse fatte fin da quella campagna elettorale che nel 2015 lo portò alla presidenza della Regione Campania. Una volta insediato, De Luca si è attaccato come un polipo al settore della Sanità, alla cabina di regia di un ‘capitolo di spesa’ che muove e gestisce centinaia di milioni di euro l’anno (forse di più, con annessi e connessi). Ne ha fatto la propria bandiera programmatica, e ha fallito. Era il 30 gennaio del 2017 quando disse: “Entro due anni la porterò (la sanità campana, ndr.) ad essere la migliore d’Italia”. Ecco, quei due anni sono passati, sono scaduti proprio in queste ore, ma gli ospedali campani non sono diventati i migliori d’Italia. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Ha promesso una cosa e non l’ha fatta. Punto. Eppure i paraocchi del Pd sono talmente ben ‘oliati’ (dopo anni e anni di allenamento) che consentono perfino di non vedere che il Piano ospedaliero regionale ha solo affossato i presidi sanitari territoriali. Gli ospedali sono in sofferenza in tutte e cinque le province campane (anzi, in quattro: a Salerno, a casa del Governatore, se la passano ‘misteriosamente’ meglio. Ma se tutta la capacità di De Luca si risolve nel migliorare le condizioni di una sola delle cinque province campane, beh, diciamo che alla guida della Regione meritiamo qualcuno più capace). A Napoli, per esempio, prima di De Luca si soffriva il cosiddetto ‘caso delle barelle nei corridoi’; poi è arrivato ‘Lui’, ha detto che avrebbe risolto tutto e invece siamo ancora fermi al punto di partenza: sovraffollamento, carenza di personale e pazienti che vengono ‘parcheggiati’ lungo i corridoi. Un ‘caso’ che si è evoluto in farsa quando il Governatore, nonostante le evidenze, ha continuato fino all’ultimo a dichiarare “il problema delle barelle è risolto; nei corridoi non ce ne sono più”, il tutto mentre i giornalisti (quelli di Cronache compresi) continuavano a documentare con foto e testimonianze il persistere del disagio. E c’è anche Caserta: qui la ‘promessa del Governatore’, sempre in occasione di una ennesima campagna elettorale, venne fatta davanti al ‘perenne’ cantiere del Nuovo Policlinico. “Questa volta i lavori li faremo davvero, mica come hanno fatto i politici che mi hanno preceduto”… certo. Ancora oggi, 31 gennaio 2019, del Policlinico di Caserta si continua a vedere solo quel desolante scheletro, divenuto ormai parte del paesaggio ‘folcloristico’ della Città della Reggia. Insomma, i campani hanno ormai capito quale sia il reale peso specifico di questo personaggio: al di là dei toni roboanti, si trovano di fronte ad un ennesimo politicante, di quelli bravissimi a muovere l’aria con le parole. Di reali capacità di incidere sul benessere dei cittadini, nemmeno l’ombra.

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