Frode in settore dei cantieri navali: 27 denunce, sequestri per 6 milioni

Nelle scorse settimane, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale dorico su beni e disponibilità finanziarie del valore di oltre 6 milioni di euro nei confronti di nove società

LaPresse31-03-2012 Firenze, Italia cronaca Blitz della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate su Ponte Vecchio a Firenze, per controlli fiscali alle botteghe orafe. L'operazione è scattata stamani e ha riguardato la verifica di scontrini e ricevute fiscali. Nella Foto: La Guardia di Finanza su Ponte Vecchio

ANCONA – Nelle scorse settimane, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona – Gruppo tutela entrate, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale dorico su beni e disponibilità finanziarie del valore di oltre 6 milioni di euro nei confronti di nove società – di cui quattro con sede legale nella provincia di Ancona e cinque in Campania – e sette persone fisiche indagate per reati fiscali commessi già a partire dall’anno 2016.

Le indagini, durate quasi due anni, hanno riguardato nel complesso 27 persone fisiche e 21 società, nelle province di Ancona, Napoli, Roma, Milano, Salerno, Caserta e Chieti, ed hanno consentito di fare luce su un ben collaudato e consolidato sistema di frode che ha permesso alle imprese coinvolte, la maggior parte delle quali attive nel settore della cantieristica navale e operative nei sedimi portuali di Ancona, Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Savona e Castellammare di Stabia (Napoli), di non versare i dovuti contributi previdenziali e assistenziali, quantificati in oltre 6 milioni di euro, attraverso fraudolente compensazioni con crediti Iva inesistenti creati ad arte da altre società conniventi o ‘cartiera’.

Le attività investigative, scaturite da verifiche fiscali, sono state sviluppate attraverso l’esecuzione in sette diverse regioni di perquisizioni e acquisizioni documentali nonché da approfonditi accertamenti bancari e analitiche ricostruzioni documentali, anche di natura informatica.

 In particolare, sono stati passati al setaccio circa 140 gigabyte di dati digitali e le movimentazioni di oltre 20 rapporti finanziari accesi presso svariati istituti di credito e intermediari.

È così stato possibile accertare che le operazioni che avevano generato gli ingenti crediti Iva, poi usati in compensazione da altre imprese, erano di fatto inesistenti o artificiosamente sopravvalutate.

Basti pensare, sottolineano gli investigatori, che un macchinario, rinvenuto dai finanzieri smontato e mai entrato in funzione all’interno di un capannone, era stato formalmente venduto e fatturato come un ‘brevetto’ del valore di 12 milioni di euro al solo fine di ‘gonfiare’ l’Iva a credito.

Al termine delle indagini sono stati complessivamente denunciate alla Procura della Repubblica di Ancona 27 persone ritenute responsabili del reato di ‘indebite compensazioni’, tra i quali si segnala la presenza di sette professionisti (5 ragionieri, un commercialista e un consulente del lavoro), residenti nelle provincie di Brindisi, Milano, Roma, Catania, Latina, BAT e Chieti, incaricati dell’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali con cui avveniva materialmente l’indebita compensazione delle imposte. Questa certificazione permetteva alle imprese coinvolte di omettere il pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte e, in tal modo, di acquisire maggiore competitività sul mercato di riferimento grazie al fraudolento abbattimento dei costi.

Gli elementi raccolti hanno quindi permesso alle fiamme gialle di formulare una richiesta di sequestro preventivo per equivalente, accolta dall’autorità giudiziaria dorica, finalizzata anche a tutelare le casse dell’Erario dagli ingenti danni causati dai comportamenti delittuosi posti in essere.

(LaPresse)

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