Furti e rapine con il placet dei clan

Furti e rapine con il placet dei clan
Furti e rapine con il placet dei clan

NAPOLI – Clan scatenati nel centro storico, danno il lasciapassare a spari, rapine e babygang dal grilletto facile. L’associazione dei commercianti del corso Umberto è sul piede di guerra e punta il dito sulla sicurezza. Striglia le forze dell’ordine. In particolare la questura: invoca più agenti in moto nei vicoli dei Decumani, i Falchi e i Nibbio in strada sono troppo pochi per contrastare l’escalation criminale.

Oggi le pattuglie dei Falchi sono divise in gruppi da sei agenti: tra ferie e malattie, rischia di uscire in servizio una sola motocicletta. E la pensa così il presidente dell’associazione dei commercianti di Forcella: “Oggi (ieri per chi legge, ndr) un altro servizio al telegiornale con intervista a un commerciante del centro sulla scarsa sicurezza – racconta al telefono Antonio Raio, titolare della storica gelateria Al Polo Nord in via Pietro Colletta – noi stiamo costruendo una grande associazione, che coinvolga più quartieri. E abbiamo appena costituito il comitato Lavinaio-Mercato”. Ma veniamo al dunque. Avete chiesto più pattuglie? “Io e Raffaele Capasso siamo andati dal questore e ci siamo seduti insieme a lui, per affrontare la questione e trovare soluzioni”. Quindi? “Ci ha accompagnato il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola. Abbiamo deciso di muoverci dopo l’escalation di scippi ai turisti, inseguiti anche nei vicoli a notte fonda. Abbiamo proposto più agenti in strada. La polizia fa un lavoro immane, con tanti arresti ogni giorno. Ieri hanno fermato dei ragazzini, che facevano rapine con le scacciacani al corso Umberto. Ma non basta. Andrebbe rinforzata la squadra dei Falchi. Gli agenti girano con una moto, massimo due per ogni turno in tutta Napoli. E’ poco. Lo dico perché li conosco personalmente. Tra l’altro venerdì Sandro Ruotolo andrà in visita dal prefetto e chiederà un incontro, al quale parteciperò anche io. Il Comune prepara un evento  per parlare di Forcella. Insomma ci stiamo muovendo. Io credo che la soluzione arrivi con il fare sistema. Se chiediamo alla polizia solo più moto in strada, non basterà”. Cosa sta succedendo a Napoli? “C’è una degenerazione dovuta al post pandemia. Napoli era sicura durante l’emergenza sanitaria negli ultimi due anni, perché i turisti non c’erano. Ma noi dovremmo vivere di turismo. Invece manca anche il senso civico. Per esempio, ci sono poche strisce pedonali e i vacanzieri non riescono nemmeno ad attraversare la strada. Li vedo andare avanti e indietro, fanno il ballo di San Vito. I nostri reclami vanno in questa direzione: i turisti vanno curati e tutelati, poi portano le notizie drammatiche di Napoli nel mondo. E le ricadute sono imprevedibili. Se vengono qui e vengono maltrattati, tra scippi e rapine, non va bene. Bisogna cambiare”. Poi taglia corto: “Alcuni tour operator suggeriscono ai viaggiatori di non andare a Forcella. E’ grave. Gli scippi li fanno anche a San Gregorio Armeno, pochi metri più avanti. Ora accade spesso al corso Umberto, perché qui sfrecciano auto e moto a tutte le ore ed è facile fuggire. Dispiace dirlo, ma diversi scippi vengono fatti da extracomunitari. Mentre le rapine più ingenti sono fatte da ragazzi del posto in moto. A me arrivano tante segnalazioni ogni giorno, non tutti denunciano. Ci sono tanti furti nei negozi. Due settimane fa in una pizzeria sempre nel centro storico. E ora i ladri hanno l’accortenza di rubare anche il dischetto, con le immagini registrate dalle telecamere. E’ successo anche in un bar e poi in via Tribunali. Tanti furti di notte”. Come fermare la deriva? “Con un Alto impatto come a Scampia, ma stavolta nel centro storico”.  

Una 14enne pestata a sangue in strada

Napoli violenta. Ancora un pestaggio in strada, ancora nella zona di Capodimonte. E’ successo pure ieri notte, quando i  carabinieri del gruppo Stella sono intervenuti in via Calata Capodichino per una ragazzina del 2008 aggredita da alcuni coetanei. Non sono ancora chiare dinamica e motivazioni. La ragazzina è stata trasportata con una ambulanza al pronto soccorso del Cto, dove le è stato diagnosticato un trauma cranico. 14 i giorni di prognosi prescritti. I medici poco più tardi hanno fatto sapere che le condizioni non sono gravi. E’ il risultato di un brutale pestaggio. Ma perché? Per ora gli investigatori non escludono nessuna ipotesi e battono la pista di una lite. Gli accertamenti sono tuttora in corso e puntano sulle dichiarazioni della vittima e sui filmati registrati dalle telecamere in quel tratto di via Calata Capodichino. C’è di più. E’ una vera e propria escalation di violenza in città. Solo il giorno prima un altro episodio simile. In quel caso un 21enne incensurato era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso del Cardarelli. Anche lui vittima di un’aggressione. Era stato pestato in viale dei Pini nella zona dei Colli Aminei. Sulla vicenda stanno facendo luce i carabinieri della stazione di Capodimonte: lui è stato ricoverato per trauma facciale, ma non è in pericolo di vita. Anche in questo caso forse c’era stata una lite prima del pestaggio.  Intanto le forze dell’ordine fanno quello che possono. E ieri mattina mattina gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, nell’ambito dei servizi predisposti per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nell’area dello stadio Maradona in occasione del concerto di un noto artista, hanno controllato una persona in piazzale Tecchio trovandola in possesso di 50 sciarpe  riportanti l’effigie del cantante che sono risultate contraffatte. L’uomo, un 39enne del posto, è stato denunciato per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e gli è stato altresì notificato un ordine di allontanamento mentre la merce è stata sequestrata. Inoltre, nella serata della stessa giornata, gli agenti del commissariato San Paolo hanno denunciato due persone, una 27enne e un 37enne per resistenza a pubblico ufficiale ed altre tre, due 42enni di Napoli e Torre del Greco, e un 31enne ischitano, per accensioni ed esplosioni pericolose poiché sorpresi ad accendere fumogeni durante il concerto. 

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