G20 Afghanistan, Draghi: “Affrontare subito l’emergenza umanitaria”

Il premier dopo il summit: "Mandato all'Onu per agire direttamente. Contatti con talebani per la crisi ma no a riconoscimento"

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse

ROMA – Il premier Mario Draghi al termine del G20 straordinario sull’Afghanistan, voluto dall’Italia, ha fatto il punto sulla riunione che si è tenuta in modo virtuale. “C’è stata convergenza di vedute su come affrontare l’emergenza umanitaria. Questo si è tradotto in un mandato alle Nazioni Uniti per agire direttamente. La presidente della Commssione europea von der Leyen ha annunciato lo stanziamento di un un miliardo di dollari. E’ stato uno dei vari impegni finanziari del summit, il presidente Usa ha stanziato mi sembra 300 mlilioni di dollari. Occorre impedire il collasso economico del Paese. Questo significa impedire che il sistema dei pagamenti crolli e salvare quel poco del sistema bancario che è rimasto”, ha detto il presidente del Consiglio. 

“Abbiamo poi evidenziato la neccessità di continuare la lotta al Covid. Tra le questioni urgenti c’è quella di come affrontare un programma di sollievo per i migranti. Tutti hanno toccato il tema dei diritti delle donne, con in testa il diritto all’sitruzione. C’è stato consenso poi sul fatto che l’Afghanistan non possa tornare ad essere rifugio per il terrorismo internazionale”, ha proseguito Draghi. “Ho invitato utti a cercare di lavore insiene , soprattutto sulla crisi umanitaria, dove non ci sono diversità di vedute”, ha sottolineato il premier. 

A una domanda sul possibile riconoscimento del governo dei talebani che guida ora il paese Draghi ha chiarito che “affrontare la crisi umanitaria richiederà contatti con i talebani, ma questo non significa un loro riconoscimento”.

LaPresse

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