Genova priorità europea ignorata, Atlantia investe più per aumentare gli affari che per la sicurezza. E ora il governo cerca soluzioni per superare il disastro del Morandi

LP / ANDREA LEONI / AFP

ROMA – “Investiamo un miliardo di euro all’anno in sicurezza”. Parole e musica di Atlantia, la società controllata dalla famiglia Benetton, che così ha reagito alla ‘minaccia’ del governo nazionale di revocare la concessione per la gestione dell’autostrada A20. Una cifra che sembra enorme, ma non è esattamente così, viste le risorse delle quali la società beneficia e gli investimenti che è in grado di fare.

L’investimento dell’Europa

Solo pochi mesi fa, ad aprile, l’Europa ha stanziato 8,5 miliardi per la sicurezza delle nostre autostrade, accettando il piano del governo Gentiloni con il quale la concessione ad Atlantia veniva prorogata per altri 4 anni, fino al 2042. Un aiuto niente male. Peccato che non sia bastato a evitare che un ponte importante come il Morandi di Genova crollasse, portando via con se decine di vite. Eppure che la viabilità del capoluogo ligure fosse la priorità assoluta sembrava chiaro proprio a tutti.

Genova priorità conclamata

Nello stesso piano del governo nazionale, approvato da Bruxelles, si legge che “le entrate generate dalla proroga della concessione dovrebbero consentire di portare a termine tempestivamente la cosiddetta Gronda di Genova, una bretella che connette i collegamenti autostradali esistenti di Aspi attorno a Genova nonché una serie di ulteriori miglioramenti sulla rete Aspi, i cui lavori dovrebbero iniziare al più tardi entro gennaio 2020”. Genova era considerata prioritaria. Forse era un’emergenza.

La capacità di investimento di Atlantia, l’operazione Abertis

Quel miliardo di euro all’anno, cifra di poco inferiore agli utili della società, evidentemente non basta. E non andrebbe sbandierato con tanto orgoglio, visto che Atlantia ha una capacità di investimenti (reali) da capogiro. Il gruppo, insieme all’Acs di Florentino Perez (il presidente del Real Madrid), attraverso la tedesca Hochtief, sta completando l’acquisizione di Abertis, la concessionaria autostradale spagnola da 4 miliardi di euro l’anno di incassi solo dal pedaggio. L’operazione è a un passo dalla chiusura, ma il crollo in borsa di Atlantia potrebbe frenare tutto.

Il Paese ostaggio delle penali. E l’interesse dei cittadini?

Ora il Movimento 5 Stelle, con in testa il vicepremier Luigi Di Maio, vuole revocare le concessione e non intende arretrate. C’è, però, lo spettro di penali da miliardi di euro che potrebbero tenere ‘prigonieri’ governo e Paese. E altre forze, all’interno dell’esecutivo, di conseguenza frenano. L’Italia, con 38 vittime ancora da seppellire e centinaia di sfollati, non può essere ostaggio della finanza o degli accordi. Si attendono soluzioni. Che per una volta mettano al centro la vita e l’interesse dei cittadini.

 

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