Genova, il pm spiega: “Indagine molto tecnica, ma non ci vorranno anni”

I chiarimenti del procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio

LP - Photo by Valery HACHE / AFP)

MILANO (LaPresse) – Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri dopo il crollo del Ponte Morandi, dalle pagine di Repubblica lancia la proposta di un “commissario straordinario per l’emergenza infrastrutturale”.

L’indagine sul disastro di Genova

“L’idea è ottenere dai due consulenti nominati questa mattina (ieri, ndr) un primo indirizzo sulle responsabilità del disastro, per individuare i filoni d’indagine. Dovranno affrontare due questioni su tutte. Una tecnico ingegneristica e una documentale con riferimento alla manutenzione del ponte, comprensiva dei controlli”. Così al quotidiano il ‘Corriere della sera’ il procuratore aggiunto di Genova, Paolo D’Ovidio.

I chiarimenti del pm

Il pm spiega sulle pagine del Corriere della Sera che non ci sono al momento indagati in quanto “le iscrizioni verranno fatte probabilmente al termine di questa prima fase esplorativa”. Non c’è ancora una tesi precisa, afferma il Pm: “Proprio perché l’indagine è molto tecnica, ora è difficile fare delle ipotesi sul crollo”.

Dunque, “gli stralli saranno oggetto di approfondimento, come pure le solette e i materiali da costruzione”. Alla domanda sui tempi D’Ovidio spiega che, “il processo avrà una corsia preferenziale. Non sarò rapido ma non parlerei di anni”.

“Vicini al dolore delle famiglie”

Decine di sindaci parteciperanno stamattina ai funerali delle vittime del crollo del ponte di Genova con i gonfaloni dei loro Comuni. La comunità dei primi cittadini, riunita nell’Anci, è vicina al dolore delle famiglie colpite direttamente, di tutti i genovesi e dei loro rappresentanti istituzionali. Lo scrive l’Anci in una nota.

 

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