Genova, la proposta del M5S: “Serve un piano Marshall per le infrastrutture”

La risposta dei pentastellati al tema sicurezza

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 17-01-2017 Roma Politica Conferenza stampa del M5S su piattaforma Rousseau Nella foto Massimo Bugani, Luigi Di Maio, Paola Taverna Photo Roberto Monaldo / LaPresse 17-01-2017 Rome (Italy) Press conference of the M5S on Rousseau digital platform In the photo Massimo Bugani, Luigi Di Maio, Paola Taverna

ROMA (LaPresse)“Serve un piano Marshall per garantire una seria e continua analisi della sicurezza delle nostre infrastrutture viarie, spesso ultracinquantenni. Serve una profonda opera di mappatura e servono interventi piccoli e grandi, con il ricorso alle tecnologie più avanzate. Come i sensori di monitoraggio che lanciano l’allarme in caso di problemi”. Così’ il M5S in un post sul suo blog.

L’importanza della prevenzione

“In una parola, per evitare le continue emergenze e le loro drammatiche conseguenze, serve prevenzione. E la prevenzione si fa stanziando risorse economiche. Peraltro foriere di crescita e nuova occupazione, che l’Europa ci deve consentire di utilizzare senza l’incubo dello sforamento dei vincoli di bilancio”.

La mancata realizzazione della Gronda di Genova

“A chi collega il crollo con la mancata realizzazione della cosiddetta “Gronda di Genova”, il passante che dovrebbe alleggerire il traffico nello snodo autostradale della città su cui il Governo del cambiamento ha avviato un’analisi costi-benefici, ricordiamo poi che questa è concepita come opera complementare e non alternativa al ponte crollato. Il progetto della Gronda, che peraltro sarebbe pronta non prima del 2029, non prevede dunque la sostituzione del viadotto sulla A10”.

Il bilancio del M5S

“Ciò conferma la strumentalità degli attacchi rivolti al Movimento 5 Stelle, che non è aprioristicamente contrario alle grandi opere. Ma valuta caso per caso con il solo parametro dell’utilità per i cittadini. Infrastrutture e grandi opere si fanno quando servono a tutti, non per arricchire qualcuno che poi magari neanche si occupa della loro manutenzione”, si legge ancora.

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