Giovani in crisi: acuita la percezione di diseguaglianza sociale

E' quanto emerge dall'indagine condotta dall'Istituto Demopolis per Oxfam Italia: otto giovani su dieci vedono oggi un’accentuata diseguaglianza intergenerazionale

ROMA – Diseguaglianza sociale: i giovani lanciano l’allarme. Oggi ancor più che ieri i giovani soffrono il distacco tra le rispettive generazioni causa le grosse difficoltà nel trovare un lavoro. L’aspetto psicologico dell’accesso al lavoro è tra i più importanti e sottovalutati. Sebbene oggi assuma sempre più rilevanza il dato degli “inoccupati”, persone colpite dalla sfiducia verso il proprio presente ancora prima che verso il futuro; queste non risultano più né ‘attive’ nella ricerca del lavoro, né ovviamente occupate in un mestiere. Si tratta degli appartenenti all’universo Neet, acronimo inglese che indica chi non sia impegnato né nello studio, né nel lavoro né tantomeno nella formazione.

I neet

L’esistenza dei Neet, vero e proprio gruppo sociale, spiega quanto sia complesso decifrare la situazione. Inoltre gli sforzi operati dai governi devono necessariamente andare non solo più verso la ricerca della stabilità economica e della sicurezza nel mondo del lavoro; ma anche cercare di tenere presente il delicato aspetto “umorale” dato dalla sfiducia verso le possibili soluzioni del problema stesso. Insomma devono creare entusiasmo e fiducia, insieme alla proposta di una soluzione concreta.

L’Ocse

Il tutto viene ulteriormente amplificato dal fatto che, secondo l’Ocse, in Italia un terzo dei giovani tra i 20 e i 24 anni sono inquadrabili nella generazione Neet; secondo un dato che vede nel nostro Paese il poco invidiabile record di crescita di questi soggetti, +10 punti percentuali tra il 2005 e il 2015.

I dati

Per il 66% dei giovani under 35 si fa più forte la percezione di diseguaglianza generazionale con prospettive di lavoro, reddito e tenore di vita che appaiono peggiori rispetto alla precedente generazione. Per il 66% degli intervistati, dunque chi studia o inizia a lavorare, prospetta per sé un tenore di vita e una posizione sociale ed economica peggiori rispetto alla generazione passata. Un quarto immagina una permanenza di status e opportunità simili a quelle della generazione dei propri genitori e solo il 9% ipotizza condizioni migliori.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome