Giro, il punto: Yates dominatore, ma Dumoulin c’è ancora

Incredibile Pozzovivo. Aru, non mollare

Foto Massimo Paolone - LaPresse 20/05/2018 Tolmezzo-Sappada (Italia) Sport Ciclismo Giro d'Italia 2018 - edizione 101 - tappa 15 TOLMEZZO - SAPPADA Nella foto: la conferenza stampa di YATES Simon Philip (GBR) (MITCHELTON - SCOTT) Photo Massimo Paolone - LaPresse May 20, 2018 Tolmezzo-Sappada (Italy) Sport Cycling Giro d'Italia 2018 - 101th edition - stage 15 TOLMEZZO - SAPPADA In the pic: the press conference of YATES Simon Philip (GBR) (MITCHELTON - SCOTT)

ROMA (Domenico Palmiero) – Premessa: nel ciclismo, sport di fatica, tutti meritano rispetto. Chiunque vada in bici, compresa la casalinga che la usa per recarsi a fare la spesa, sa che spingere sui pedali costa. Che programmazione, allenamenti, alimentazione e watt a un certo punto lasciano il tempo che trovano perché in sella c’è un essere umano, un uomo accompagnato dal suo fardello di fragilità. Assolto questo necessario preambolo, ci tocca analizzare la corsa per come si è sviluppata fino ad oggi, giorno di riposo, in vista della crono Trento-Rovereto di domani. Partiamo da quello che si è dimostrato, finora, il vero dominatore dell’edizione 101 del Giro d’Italia.

Simon Yates. Il britannico è sorretto da uno stato di forma strepitoso. Partito certamente non con i favori del pronostico e con qualche sorrisetto di scetticismo, si sta dimostrando una degna maglia rosa. Con tre tappe nel carniere, è stato l’unico che ha dato spettacolo, che ha entusiasmato. Basteranno due minuti e 11 secondi a conservare il simbolo del primato dal prevedibile attacco che gli sferrerà oggi Tom Dumoulin? Forse no. Ma il capitano della Mitchelton-Scott può contare ancora su tre tappe a lui favorevoli. Resta l’indiziato numero uno per la vittoria finale. Stratosferico. Voto 10.

Tom Dumoulin. L’olandese della Sunweb ha un merito: è riuscito a mantenere aperto il discorso sulla vittoria finale che altrimenti sarebbe già chiuso da un pezzo. Certo, non è il Dumoulin dello scorso anno, forse pensava di poter gestire meglio lo Zoncolan e, soprattutto, l’arrivo di ieri a Sappada. Di sicuro domani farà la sua corsa, poi si vedrà. Combattivo. Voto 8,5.

Domenico Pozzovivo. Ce la farà a salire sul podio a Roma? Quello che è sicuro è che lo scalatore della Bahrain-Merida sta disputando il miglior Giro della sua carriera. E’ the best degli italiani: agile, potente, lucido. Non ha mai perso il passo dei migliori del gruppo soffrendo solo, come tutti, le rasoiate in salita di Yates. Cammeo. Voto 8.

Thibaut Pinot. Il francese della FDJ è sempre sul punto di fare qualcosa di importante, ma gli manca il quid. Certamente rimane uno degli atleti di punta del gruppo, ma rischia di ritrovarsi fuori dal podio. Attendista. Voto 7.

Chris Froome. Risorto sullo Zoncolan, il britannico è ripiombato nell’anonimato a Sappada. Ma una tappa (e che tappa) l’ha messa in carniere dando un senso al suo Giro. Indecifrabile. Voto 6,5.

Elia Viviani. Ha vinto tre tappe e ha dimostrato di essere il re degli sprinter al Giro. Non male per uno che era stato tenuto fuori dalla Sky. Bravo. Voto 9.

Fabio Aru. Crisi nerissima per il sardo della UEA Emirates. Quando le gambe non girano e non sai perché si fa dura. La speranza è che il giorno di riposo gli conceda ristoro fisico e mentale. E’ necessario resettare tutto, sgomberare la testa e ripartire da capo. L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare, amava dire il grandissimo Gino Bartali. Coraggio. S.V.

 

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