Governo, Conte: “Va a casa perché non ha fatto un piano di misure straordinarie”

"La ragione per cui questo governo va a casa anticipatamente, rispetto ai cinque mesi che mancavano, è perché non ha dato alcuna disponibilità per affrontare con un piano straordinario misure che abbiamo richiesto a livello interno ed europeo".

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 06-07-2022 Roma Nella foto: il Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi

ROMA – “La ragione per cui questo governo va a casa anticipatamente, rispetto ai cinque mesi che mancavano, è perché non ha dato alcuna disponibilità per affrontare con un piano straordinario misure che abbiamo richiesto a livello interno ed europeo”. A livello europeo “non hanno ottenuto nulla, mentre bisognava incalzare con determinazione come ha fatto io portando a casa 209 miliardi, contro tutto e tutti. Sul piano interno non puoi cavartela con una tassa sugli extraporfitti di 9 miliardi, e ora scopriamo che la norma è scritta male e non sono arrivati neanche i soldi promessi”.  “Dobbiamo metterci d’accordo: o sono filoputiniano o sono filostatunitense: questo per dire che sono tante le mistificazioni. In realtà posso dire che ho sempre difeso l’interesse nazionale, l’ho fatto da Presidente del consiglio e continuerò a farlo da leader del Movimento 5 Stelle”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte a Telelombardia, rispondendo a una domanda sull”endorsement’ del ‘ex presidente Usa Donald Trump e soffermandosi in particolare su un articolo di Repubblica che approfondisce i risvolti dei rapporti tra Italia e Usa ai tempi del ‘Russiagate’: “In quell’articolo che oggi lancia questa notizia c’è un passaggio vergognoso che grida vendetta, quando c’è scritto che ‘Conte ha garantito fedeltà a Trumpo nel caso Barr’. Il giornalista che ha scritto quella roba lì ne risponderà davanti ai giudici e per questo ho dato mandato ai mieli legali”, annuncia Conte, spiegando: “Non ho mai fatto una causa per diffamazione”, ma “se qualcuno si permette di dire che non ho difeso l’interesse nazionale e ho garantito fedeltà a un singolo leader di un altro paese straniero, qualunque esso sia, dopo che peraltro il Copasir ha certificato la mia estrema correttezza, si rende responsabile di una diffamazione e ne risponderà nelle sedi opportune”.

LaPresse

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