Governo, Salvini: “Dall’alleato insulti, ma non c’è altra maggioranza”

L'intervento del ministro degli Interni

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

MILANO – “Abbiamo troppo da fare. E non esiste una maggioranza alternativa”. Così il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. “Sono troppe settimane che continuano a piovermi addosso insulti. Io non rispondo”, spiega riferendosi a una battuta di Luigi Di Maio, secondo cui prima il vicepremier leghista aveva la felpa e poi, con il caso Siri, ha indossato l’abito della vecchia politica”. Ma, su un’ipotesi di crisi di governo, ribadisce: “abbiamo ancora tropo da fare”. Per dire: “l’obiettivo non è quota 100, è quota 41: se hai lavorato per 41 anni, vai in pensione. E poi la riforma della giustizia, della scuola, l’autonomia, la riforma fiscale”.

Il leader leghista illustra i dati del governo: “I reati quest’anno sono diminuiti del 15%. Nel dettaglio: rapine -20%, furti -15%, estorsioni -16%, omicidi -12%, tentati omicidi -16%, violenze sessuali -32%. Ah, dimenticavo: sbarchi, -91%. Io mi auguro che tutti i ministri portino il mio stesso fatturato positivo. Perché, appunto, abbiamo troppo da fare per dare soddisfazione a chi vuole che il governo salti. Certo, basta con gli attacchi”. Dietro gli attacchi dell’alleato, dice, “temo che abbiano influito i sondaggi e le Regionali. Noi abbiamo vinto dappertutto, ma quelle sono elezioni locali. Perché il governo sta lavorando e dunque i continui attacchi sono ingiustificati”.

(LaPresse)

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