Grano, la Russia riprende l’accordo. Ma Putin avvisa: “Ritiro se Kiev viola garanzie”

in foto Vladimir Putin (AP Photo/Pavel Golovkin, File)

Marcia indietro della Russia, che riprende l’accordo sul grano dopo averlo sospeso in seguito agli attacchi alla sua flotta nel Mar Nero. L’annuncio è arrivato prima dalla Turchia, mediatore per l’occasione e uno dei membri dell’accordo. Il contributo di Ankara è stato sottolineato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ringraziato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Successivamente è arrivata la conferma del ministero della Difesa russo e, soprattutto, del presidente Vladimir Putin. Un passo indietro effettuato solo perché da Kiev sono arrivate le “necessarie garanzie scritte per non utilizzare il corridoio del grano nel Mar Nero per operazioni di combattimento contro la Russia”, ha specificato Mosca.

Putin, da parte sua, ha ribadito che la Russia è pronta a ritirarsi dall’accordo nel momento in cui l’Ucraina non dovesse rispettare queste garanzie. “Ho dato istruzioni al ministero della Difesa di riprendere la nostra piena partecipazione a questo lavoro. Allo stesso tempo, la Russia si riserva il diritto di recedere da questi accordi se queste garanzie sono violate dall’Ucraina”, ha sottolineato il presidente russo.

Putin ha poi assicurato che, se anche la Russia dovesse ritirarsi nuovamente dall’accordo, Mosca garantirà comunque la fornitura dei cereali ai Paesi più poveri. Da stabilire, poi, se l’accordo sul grano sarà rinnovato dopo la sua scadenza il 19 novembre. Mosca, infatti, ha fatto sapere che la decisione di riprendere l’accordo non comporta automaticamente l’adesione ad un suo rinnovo. “Questa decisione sarà presa a parte”, ha fatto sapere il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko.

Prosegue, intanto, l’allerta per la minaccia di un possibile utilizzo della armi nucleari da parte della Russia. Gli Stati Uniti, tramite il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, hanno fatto sapere di prendere “molto sul serio” la questione. Soprattutto dopo l’articolo del New York Times che ha riferito di discussioni dei vertici militari russi sul possibile uso di armi atomiche.

Kirby ha poi spiegato che, al momento, non ci sono “indicazioni” che la Russia stia facendo dei “preparativi” per l’uso di armi atomiche o che Putin abbia “preso una decisione” in questo senso. In una nota, il ministero degli Esteri russo ha ribadito l’impegno di Mosca a “prevenire ogni tipo di conflitto nucleare”, ribadendo la volontà di rispettare l’accordo sul non utilizzo delle armi di distruzione di massa raggiunto con Stati Uniti, Cina, Regno Unito e Francia.

Continuano poi le accuse della Russia nei confronti del Regno Unito per un presunto coinvolgimento di Londra negli attacchi alle navi di Mosca a Sebastopoli e nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha fatto sapere che presto sarà convocata l’ambasciatrice britannica a Mosca, Deborah Bronnert, alla quale saranno fornite “prove evidenti” della responsabilità di Londra negli attacchi.(LaPresse)

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