Green pass, a Milano corteo sfida divieti, sventata truffa falsi certificati su Telegram

Foto Claudio Furlan/LaPresse Corteo No Green Pass in centro a Milano

MILANO – Non sono bastati i divieti e le limitazioni della nuova circolare del Viminale a fermare il cosiddetto popolo no green pass a Milano. Il tutto nel primo giorno di obbligo di mascherina all’aperto nelle vie che vanno da piazza San Babila a piazza Castello, secondo quanto stabilito dall’ordinanza del sindaco Beppe Sala.

La giornata, che segna il 19esimo sabato consecutivo di protesta nel capoluogo lombardo, si era aperta quasi sottotono, con un presidio statico autorizzato all’Arco della Pace intorno alle 15 a cui hanno partecipato circa 400 persone, secondo la Questura. Tra loro anche Marco Liccione, leader della ‘Variante Torinese’ e dei ‘No Green pass Torino’, presenza che non è piaciuta allo stesso movimento torinese che in una nota si è dissociato dalla scelta che ha spaccato la protesta.

Dalle chat su Telegram era però emerso che il vero appuntamento era alle 17 in piazza Duomo e così è stato. Circa un centinaio di manifestanti si sono riuniti nel cuore della città, venendo subito circondati dalle forze dell’ordine e separati dalla folla che è tornata a riempire le vie del centro. I manifestanti, molti senza mascherina, hanno iniziato a intonare cori e insulti rivolti al premier Mario Draghi e una parte del gruppo si è seduta a terra in una sorta di sit-in improvvisato, mentre altri 300 hanno tentato di dar vita a un corteo in via Torino.

Qui sono stati subito bloccati dalle forze dell’ordine mentre i negozi di una delle vie dello shopping più note di Milano hanno abbassato le saracinesche con i clienti dentro. Alla fine, circa 150 manifestanti sono riusciti a far partire un corteo verso le colonne di San Lorenzo, venendo poi dispersi: alla fine sono state identificate 100 persone delle quali 9 saranno denunciate per manifestazione non preavvisata, violenza privata e interruzione di servizio pubblico. Non sono mancate le proteste in altre piazze, da Genova a Torino.

A Trento sono arrivati da tutta la Regione e da un centinaio i no vax e no green pass sono diventati più di 2mila. Dopo il sit in in piazza Dante, davanti al palazzo della Provincia, la protesta ha preso la forma del corteo che ha paralizzato tutte le strade che portano al centro, già intasate per il flusso turistico verso i mercatini di Natale. Intanto, è stata sventata una truffa che da Telegram prometteva falsi certificati. Le indagini della procura di Milano, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno preso il via dai sequestri disposti per 12 canali Telegram sui quali venivano venduti green pass falsi.

Le fiamme gialle hanno individuato gli ideatori delle truffe, due fratelli 30enni della provincia di Verona e una 19enne della provincia di Genova. I truffatori, che assicuravano l’autenticità del green pass grazie a una presunta complicità di personale sanitario e che garantivano agli utenti la formula ‘soddisfatti o rimborsati’, chiedevano il pagamento del titolo rigorosamente in criptovalute. Una volta identificati, i tre hanno subito ammesso le proprie responsabilità.(LaPresse)

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