Guerra, sanzioni alla Russia: c’è l’accordo dell’Ue

Guerra Russia-Ucraina, Mariupol: la città-martire assediata dai russi Foto AP / Evgeniy Maloletka, File

KIEV – Sanzioni alla Russia: c’è l’accordo dell’Unione europea dopo settimane di incertezze. Si è dunque chiuso, seppure parzialmente, il cerchio sull’embargo al petrolio russo. L’Ungheria di Orban e con essa altri Paesi è riuscita a non allinearsi, grazie a precise deroghe concesse anche a Berlino, Varsavia e a Budapest, al sesto pacchetto di sanzioni.

Le deroghe
Dopo giorni di spasmodica attesa, dunque si è giunti ad un accordo sull’embargo al petrolio russo, anche se con alcune deroghe, come “il divieto d’importazione che riguarderà solo il greggio che arriva via mare. Escluso, infatti, l’oleodotto Druzhba, che rifornisce l’Ungheria, Polonia e Germania. Deroga anche per Repubblica Ceca di 18 mesi, mentre entro la fine dell’anno in corso il divieto scatterà per tutti gli altri Paesi. “Una decisione storica – ha scritto sui social, alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell – per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza!”

La soddisfazione
“Accolgo con favore – ha twittato la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen l’accordo #EUCO di stasera sulle sanzioni petrolifere contro la Russia. Ciò ridurrà effettivamente circa il 90% delle importazioni di petrolio dalla Russia nell’UE entro la fine dell’anno. Sono lieta che stasera i leader abbiano concordato in linea di principio sul sesto pacchetto di sanzioni. Questo è un importante passo avanti. Abbiamo anche deciso di lavorare su un meccanismo per fornire all’Ucraina un nuovo pacchetto eccezionale di assistenza macrofinanziaria fino a 9 miliardi”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “L’accordo sull’embargo al petrolio russo raggiunto al vertice Ue – ha detto – copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Il pacchetto di sanzioni include altre misure incisive: esclusione dal sistema swift della più grande banca russa Sberbank, vietate altre tre emittenti statali russe e sanzionate le persone responsabili di crimini di guerra in Ucraina”.

Soddisfazioni e malumori
Ha mostrato grossa soddisfazione il cancelliere tedesco, Olaf Scholz per quanto concluso ieri notte a Bruxelles: “L’Ue è d’accordo. Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio dalla Russia”. A Scholz ha fatto eco il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda: “Stasera al vertice Ue abbiamo concordato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’Unione europea è riuscita a rimanere unita. Passo dopo passo l’Europa raggiungerà la piena indipendenza energetica. La Russia finirà per essere completamente isolata. Siamo forti nel continuare il nostro supporto all’Ucraina”. Insoddisfatto invece Draghi che aveva chiesto “unità sulle sanzioni” avendo sottolineato che “l’Italia è d’accordo sul pacchetto purché non ci siano squilibri tra gli Stati Ue”. E invece…

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