I monopattini elettrici sono un flop

NAPOLI – Monopattini elettrici: la nuova frontiera della mobilità sostenibile. Li vediamo sfrecciare ormai in tutte le città europee e anche nelle città italiane sono sempre più numerosi. Non mancano polemiche sul loro utilizzo e sulla loro regolamentazione e alcuni episodi di cronaca legati a incidenti che hanno coinvolto guidatori di monopattini hanno infiammato il dibattito. Tuttavia, al di là degli aspetti di regolamentazione, uno dei maggiori dubbi riguarda i loro effettivi benefici per l’ambiente. Utilizzare i monopattini elettrici può davvero ridurre in maniera sensibile l’inquinamento delle nostre città? E’ una domanda che si è posta Anna De Bortoli, ricercatrice del Politecnico di Montreal in Canada. Dal suo studio sono emersi diversi pro e contro sull’utilizzo dei monopattini.

Pro e contro

Questi risulterebbero effettivamente meno inquinanti di veicoli a motore come auto e taxi, tuttavia non sono meno impattanti, da un punto di vista delle emissioni inquinanti e di rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera, rispetto alle metropolitane. In termini di quantità di C02 emesse il monopattino elettrico risulta sei volte più inquinante rispetto alla metropolitana e tre volte inferiore rispetto alle automobili. E’ bene comunque ricordare che l’impatto in termini di emissioni inquinanti dei monopattini non riguarda il loro funzionamento o utilizzo ma la produzione.

Impronta di carbonio

Possiedono infatti una batteria che ha un’impronta di carbonio non trascurabile, ma soprattutto hanno un telaio in alluminio causa di emissioni di CO2 molto elevate. La loro effettiva rilevanza e convenienza da un punto della sostenibilità ambientale – sostiene De Bortoli nel suo studio – dipenderà dai produttori dei monopattini e dai processi che si metteranno in campo per smaltire e riciclare i materiali di cui sono fatti. I metalli che compongono le batterie come il nichel, il piombo e il mercurio se rilasciati nell’ambiente in maniera scorretta possono causare gravi danni. Effetti negativi che, di conseguenza, si ripercuotono sulla salute umana.

Ricavi in aumento

Nel frattempo, il business dei monopattini è in continua espansione e si prevedono aumenti dei ricavi annui del 15% fino al 2026. Va poi tenuto conto un altro aspetto: non ci sono ancora prove che dimostrano che la diffusione dei monopattini elettrici incida sulla riduzione del traffico, una delle principali cause di emissione nell’atmosfera di anidride carbonica e di polveri sottili. A usare i monopattini sarebbe soltanto una piccola parte di persone che prima preferiva utilizzare mezzi più inquinanti e non trasporti pubblici. C’è quindi ancora da ragionare sul tema della mobilità sostenibile e sul modo di ripensare i modelli di trasporto e le infrastrutture per ottenere degli effettivi e sensibili benefici per l’ambiente.

La qualità dell’aria

Il tema dell’inquinamento dell’aria è quanto mai attuale e rilevante in Italia. Nel nostro Paese ci sono infatti zone dove la qualità dell’aria è pessima e mette in grave pericolo la nostra salute. La provincia di Napoli, sotto questo aspetto, non fa eccezioni. I picchi e gli eccessi di Pm10, più comunemente conosciute come polveri sottili, sono purtroppo all’ordine del giorno. Il limite di sforamenti imposto dalla legge è di 35, ma questa quota viene da anni superata abbondantemente già nei primi mesi dell’anno. La zona della provincia di Napoli che fa registrare i dati peggiori, forse anche per cause legate a fattori meteorologici e geomorfologici, è quella orientale. In comuni come Pomigliano D’Arco, Volla, San Vitaliano e Acerra vengono registrati infatti sforamenti ben oltre la media. Le principali cause delle emissioni di polveri sottili sono i tubi di scarico delle auto, le ciminiere delle fabbriche e gli impianti di riscaldamento.

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