Ibridi, così l’uomo ‘migliora’ la natura

Sono frutto di alterazioni prodotte nei secoli dai contadini: tra gli ‘insospettabili’ limone, arancia, carciofo e uva da tavola. Le carota era bianca: deve il suo colore alla dinastia degli Orange

Naturale, ma con lo zampino dell’uomo. Le mani sapienti dei contadini in molti casi hanno migliorato ciò che alberi e orti offrivano loro. Quando parliamo di cibi ‘naturali’ spesso dimentichiamo che molti alimenti sono il frutto delle alterazioni prodotte dall’uomo. Tra le più famose c’è senza dubbio l’ibridazione. Ibrido è un individuo generato dall’incrocio di due organismi di specie diverse che differiscono per più caratteri. In botanica si utilizzano i processi di ibridazione al fine di modificare alcuni caratteri, farne emergere di nuovi, costituire nuove varietà. Alcuni ibridi hanno una storia lunghissima, che dura ormai da secoli, tanto che siamo portati a pensare si tratti di frutti e ortaggi ‘naturali’. Scopriamone alcuni.

GLI AGRUMI
Tra gli agrumi troviamo moltissimi ibridi, e alcuni sono ‘insospettabili’. In realtà quasi tutti gli agrumi che conosciamo oggi sono degli ibridi, derivati dalla mescolanza di tre frutti principali: cedro, mandarino e pomelo. Il pompelmo è realizzato grazie all’incrocio tra l’arancio dolce e il pomelo. E’ da secoli una specie autonoma che si propaga per talea e per innesto, l’ibridazione sarebbe tanto lontana nel tempo da aver permesso il predominio dei pompelmi nelle coltivazioni fino a causare la quasi scomparsa dei progenitori. E anche l’arancio è un ibrido, frutto di una mescolanza tra pomelo e mandarino. La clementina è un frutto nato probabilmente per caso dall’incrocio tra un arancio amaro (dal quale ha preso la mancanza di semi) e il mandarino (dal quale ha preso la dolcezza). Tra gli ibridi insospettabili c’è il limone, che secondo gli studiosi deriva dall’incrocio tra l’arancio amaro e il cedro. Sebbene le origini siano incerte si pensa che i primi luoghi in cui sia cresciuto siano in Cina, dove veniva coltivato già intorno all’anno mille dopo Cristo. Ibrido è anche il mandarancio, miscuglio di arancio e mandarino. Tra gli agrumi ibridi più recenti ci sono il mapo, che nasce nel 1950 dall’incontro tra il mandarino Avana e il pompelmo Duncan nel Centro di ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale, e il canarone, chiamato anche limone cedrato, nato dall’incrocio tra cedro e limone.

CARCIOFI, UVA E CAROTE
Tra gli ibridi più famosi troviamo il carciofo. Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare l’origine nel suo progenitore selvatico, il cardo, in Sicilia, a partire dal I secolo circa. Anche la carota, nella sua caratteristica colorazione arancione, non è ‘naturale’. L’ortaggio deriva dalla pastinaca sativa, chiamata spesso “carota bianca”, coltivata nel Meridione. Nel XVII secolo, in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi per dare all’ortaggio il caratteristico colore arancione. L’aspetto vivace si affermò sui mercati di tutta Europa fino a trasformare l’arancione nel colore predominante. Oggi quelli che erano i colori principali dell’ortaggio rimangono solo per particolari varietà locali. Tutte le varietà di uva da tavola sono il risultato di una serie di ibridazioni e selezioni.

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