Il lusso non conosce crisi, l’Italia nella top 100 con 24 aziende

Tanti importanti marchi nella classifica

Sfilata di Prada (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

MILANO – Non conosce crisi il settore del lusso. E come conferma un report di Deloitte il fatturato generato nel 2017 dalle vendite dei beni di lusso dei primi 100 gruppi al mondo è pari a 247 miliardi di dollari, in crescita del 13,8% rispetto all’anno precedente. E in questo settore l’Italia si ritaglia un posto importante anche se restano ombre. Spiega Deloitte nel report: “Con 24 aziende nella Top 100, l’Italia è il primo Paese del settore a livello di presenza. Ma deve ancora affrontare numerose sfide in termini di crescita”. Andando a vedere i singoli marchi Luxottica al quinto posto, Prada al ventunesimo e Giorgio Armani al ventiseiesimo sono i tre principali player italiani in classifica. Mentre Moncler è l’azienda meglio performante tra le italiane in classifica. E Furla registra il tasso di crescita di vendite più alto, 18.7%.

Ma sulla scena osserva Deloitte si affaccia anche l’Asia. Dove si rafforza la presenza di aziende, con sei di loro che entrano nella classifica di quelle con la crescita più rapida.

E tra le novità dell’ultima rilevazione anche l’ingresso di Chanel che per la prima volta rende pubblici i propri dati di bilancio. Ed entra direttamente nella Top 10. Posizionandosi al sesto posto dietro all’ormai consolidato, per il terzo anno consecutivo, quintetto dei cinque migliori player del lusso: Louis Vuitton, Estée Lauder, Richemont, Kering, e Luxottica.

Puntando la lente sul nostro Paese, complessivamente, le aziende italiane della Top 100 realizzano il 14% dei ricavi totali globali. Con una diminuzione di due punti percentuali rispetto all’edizione precedente del report. Luxottica è anche quest’anno, l’unica azienda italiana presente in Top Ten. Mentre in generale, come negli anni precedenti, l’Italia si conferma Paese leader nel settore, posizionando ben 24 aziende tra le 100 che costituiscono la graduatoria. Di queste, più di due terzi operano nel comparto dell’abbigliamento e calzature, confermando l’Italia come la ‘capitale della moda’.

Dati che Patrizia Arienti di Deloitte legge con soddisfazione: “Per il terzo anno consecutivo, il mercato del lusso continua a registrare una crescita positiva nonostante la decelerazione economica che ha avuto luogo nei principali mercati, tra cui la Cina e l’Eurozona. E che non ha intaccato la domanda, che si prevede continuerà a crescere anche in futuro”. “Il consumo dei prodotti di lusso in Europa è infatti rimasto stabile, sia grazie ai tassi di cambio favorevoli, sia grazie agli acquisti dei turisti stranieri. Non è da trascurare l’influsso crescente dell’area asiatica, sia in termini di risultati finanziari delle aziende, sia in termini di domanda. È proprio l’Asia che rappresenta il motore della crescita, con i consumatori cinesi che guidano il consumo dei beni di lusso sia in patria che all’estero”, osserva Arienti.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome