Il Milan in Europa League soffre e poi vince con il Dudelange 5-2

Foto LaPresse - Spada in foto Stefan Simic

Milano– A un passo dall’inferno. Il Milan rischia grosso con il Dudelange, in una gara che assomiglia tanto a un giro sulle montagne russe.

Sopra di un gol, siglato in avvio da Cutrone, i ragazzi di Gattuso vengono rimontati e subiscono addirittura il sorpasso dei modesti lussemburghesi in avvio ripresa, prima di scatenarsi nei venti minuti finali grazie a due autoreti e alle giocate di Calhanoglu.

Il 5-2 finale di San Siro non deve però ingannare

I rossoneri continuano a non conoscere la parola ‘equilibrio’, ma almeno la qualificazione ai sedicesimi di Europa League si avvicina. Tra due settimane ad Atene contro l’Olympiakos (distante tre punti) il Diavolo potrà contare su due risultati su tre, anche in virtù della vittoria per 3-1 nello scontro diretto dell’andata.

Gattuso deve far fronte a diverse assenze 

L’Europa League diventa così l’occasione per lanciare chi ha giocato meno, su tutti Halilovic a centrocampo e l’esordiente Simic al centro della difesa accanto a Zapata.

Davanti torna al centro dell’attacco Gonzalo Higuain, affiancato da Cutrone

Chance dal 1′ anche per Bertolacci, in cabina di regia insieme a Bakayoko. I padroni di casa cercano una vittoria per ritrovare certezze e morale e partono molto forte, con Higuain (due volte) e Calhanoglu che mettono subito in apprensione Bonnefoi.

Gli ospiti soffrono l’avvio sprint di Zapata 

Al 16′ il giovane Kruska si coordina bene da posizione defilata su azione di contropiede e spedisce alto non di molto sopra la traversa. Il divario tecnico tra le due squadre è però troppo evidente e al 21′ il Milan passa: Cutrone riceve palla da Higuain nell’area piccola e con una girata al veleno beffa Bonnefoi, questa volta non perfetto – anzi – e battuto.

Il problema del Milan sta nel fatto che la rete siglata coincide con il momento in cui la squadra smette di giocare. Niente più pericoli in area di rigore avversaria, niente più pressing e ‘fame’ di gol. E il Dudelange ne approfitta al 39′, quando sugli sviluppi di un corner Stolz in controbalzo fa partire un siluro su cui Reina non può nulla.

L’undici di Gattuso tuttavia non ha ancora toccato il fondo

Lo fa in avvio ripresa, dato che il Dudelange si porta clamorosamente in vantaggio. Al 4′ su un’azione convulsa in area la sfera finisce sulla destra per Turpel il cui diagonale chirurgico sul palo più lontano finisce la propria corsa in rete.

San Siro ammutolisce, Gattuso non sa più a che santo votarsi e si aggrappa a Suso, buttato nella mischia al posto di Halilovic. Poco dopo è la volta di Josè Mauri per uno spento Bertolacci. Dopo qualche minuto di stallo e confusione totale i rossoneri tornano a schiacciare il Dudelange. E al 22′ arriva il sospirato pareggio, con il cross insidioso di Calhanoglu che viene sporcato da Cutrone ma soprattutto da Stelvio Cruz, che infila la sfera nella propria porta.

Non basta: quattro minuti dopo l’ex centrocampista del Bayer Leverkusen si mette in proprio e con un rasoterra da fuori area fulmina Bonnefoi. Questa volta il Milan, memore della lezione del primo tempo, non si rilassa e ingrana la quarta: è ancora un autogol in fotocopia al primo, questa volta di testa di capitan Schnell, a regalare il doppio rassicurante vantaggio al Diavolo.

Nel finale c’è anche tempo per il pokerissimo di Borini, che da due passi firma il 5-2 dopo la traversa di Calhanoglu. I sedicesimi sono sempre più vicini, ma che paura.

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