Pd, Martina e Richetti lanciano la candidatura in ticket E su Facebook c’è la lite Renzi-Salvini

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Maurizio Martina, Matteo Richetti

Roma Maurizio Martina e Matteo Richetti lanciano la candidatura in ticket con una proposta per tutto il Pd: “Usiamo i migliaia di gazebo che saranno nelle piazze il 3 marzo per le primarie, non solo per scegliere il prossimo segretario, ma anche per raccogliere le firme per un referendum abrogativo del decreto Sicurezza“.

L’ex ministro attualmente si trova al terzo posto del podio, preceduto da Zingaretti e Minniti, ma non “non ce ne frega nulla di discutere del Congresso come se fosse un referendum su di noi, guardando lo specchietto retrovisore e le percentuali“.

Poche chiacchiere, maniche arrotolate e trottare

Il mood scelto per questa campagna elettorale, vede insieme due aree distanti della galassia dem, ma che uniscono le forze con un obiettivo comune: “La prossima assemblea del Pd dovrà essere la piazza fondamentale della riscossa democratica, con ambizione di costruire una proposta che parli anche a chi è fuori da questo Congresso“.

Martina e Richetti scelgono il circolo Italia-Lanciani di Roma, per la prima uscita pubblica

La loro linea è quella di non cedere alla tentazione di alzare polveroni polemici. Per questo dicono chiaro e tondo: “Non parleremo degli altri candidati, anzi facciamo dei grandi in bocca al lupo a chi proporrà idee alternative alle nostre“.

L’idea è quella di unire, visto che di divisioni ce ne sono state già troppe

Presentiamo una proposta che esce dai posizionamenti, dai ‘biscotti’ e torna a parlare delle sofferenze dei cittadini“, sottolinea Richetti: “Mai più un partito che non consente a chi è fuori, estraneo, di avvicinarsi e dare un contributo”, perché “tutti abbiamo sentito la piazza gridare ‘unità, unità’, poi c’è qualcuno che prova a praticarla“.

Mentre il Congresso si avvia alla fase più calda, c’è da fare opposizione al governo M5S-Lega

È l’ex premier, Matteo Renzi, via Facebook, a caricare a testa bassa il ministro dell’Interno sulla legittima difesa: “Salvini sta cercando di strumentalizzare la vicenda” di Arezzo, “come ha sempre fatto quando era all’opposizione. Pensa solo ai sondaggi, ma lo paghiamo per preoccuparsi che ci siano meno ladri in giro, più forze dell’ordine in strada, più sicurezza nelle nostre case“.

La replica del vicepremier non si fa attendere, via Twitter

Con loro al governo, tra depenalizzazioni e svuotacarceri, l’Italia stava diventando il paradiso dei delinquenti e il chiacchierone ha ancora il coraggio di parlare?“, colpisce Salvini.

Il ministro dell’Interno assesta un altro colpo

Legittima difesa sempre, anche dai disastri del Pd, gli italiani hanno già scelto“. Tra Congresso e liti sui social network, nel Partito democratico non c’è mai tempo di annoiarsi.

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