Il Pd vuole a tutti i costi il Copasir. Pronti a “scatenare un casino”

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è il tallone d'Achille del partito retto da Maurizio Martina

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Maurizio Martina
di Elisabetta Graziani

ROMA (LaPresse) – Il Pd è pronto a “scatenare un casino”, Per usare l’espressione di un dirigente. Questo, se la maggioranza Lega-M5S impedirà ai Dem di assumere la presidenza del Copasir a favore di Fdi. Per i dem sarebbe una violazione delle regole democratiche e degli equilibri interni.

A quel punto, il Pd potrebbe fare ‘ostracismo’

E non indicare i nomi dei componenti delle altre commissioni di garanzia (Rai e giunte per le autorizzazioni). Per difendere le garanzie costituzionali, i Dem intendono rivolgersi direttamente ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma se i presidenti non dovessero prendere nessuna decisione, fanno notare fonti parlamentari, la decisione spetta alla giunta per il Regolamento.

E’ di ieri sera la riunione in Senato fra i quattro capigruppo Pd-Fi: Graziano Delrio e Andrea Marcucci, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini. Riunione che ha messo in allarme Fratelli d’Italia, non a caso Giorgia Meloni ha chiesto a Silvio Berlusconi di smentire l’incontro.

Da Forza Italia la replica suona come una doccia gelata: sia piuttosto Fratelli d’Italia a chiarire se è maggioranza o opposizione. “Se Fdi è all’opposizione – dice Gelmini -, si convochi al più presto un tavolo fra tutte le forze di opposizione per trovare una sintesi sulle presidenze delle commissioni bicamerali di garanzia”. Per la capogruppo l’incontro di mercoledì a Palazzo Madama rientra nella “normale interlocuzione” tre le forze di minoranza.

I voti potrebbero comunque venire a mancare al Pd

I gialloverdi (o gialloblu) potrebbero infatti violare la prassi. Prassi secondo cui la maggioranza non vota per l’elezione dei presidenti delle commissioni di garanzia. E potrebbe votare, invece, il candidato di Fratelli d’Italia. Indipendentemente dal fatto che il Pd chiuda o meno l’accordo con Forza Italia. A quel punto, sarà battaglia in Parlamento.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è il tallone d’Achille del partito retto da Maurizio Martina, che rischia ora di restare a mani vuote. C’è un punto politico su cui i Democratici non intendono arretrare. Le commissioni di garanzia spettano all’opposizione quindi a Pd, Fi e Leu. “Altrimenti va da sé che non sono più organi di garanzia”, è il ragionamento a Montecitorio. Il Copasir in particolare va per legge alle forze parlamentari di minoranza. Tutto sta nello stabilire se Fratelli d’Italia sia o meno opposizione, visto il voto di astensione sulla fiducia all’esecutivo M5S-Lega.

Tanto fra i Dem quanto tra gli azzurri, in Senato si fa notare che, secondo il nuovo regolamento di Palazzo Madama, l’astensione non vale più voto contrario, esattamente come alla Camera. Ed essendo il Copasir una commissione bicamerale, Fratelli d’Italia risulta in entrambi i rami del Parlamento una forza ‘neutra’, senz’altro non di opposizione.

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