Il presidente dell’Ente idrico Campano Mascolo: “Acqua, serve una coscienza green”

Il presidente dell’Ente idrico campano Luca Mascolo: raccolti i dati di tutti i comuni per potenziare la rete e ridurre le perdite. Sul dramma del Sarno: porteremo a depurazione gli scarichi entro il 2024

Acqua, l’oro blu della Terra continuamente sotto attacco. Ci siamo appena lasciati alle spalle l’Earth Day, e l’attenzione mondiale si è spostata di nuovo sulla pandemia. Ma ogni angolo del pianeta ha bisogno d’aiuto perché quello ambientale, forse più di quello sanitario, è il dramma del nostro secolo. Cosa possiamo fare per dare una mano? E come se la passa la nostra Regione sul tema del trattamento delle acque? Ne abbiamo parlato con Luca Mascolo, presidente dell’Ente Idrico Campano.

L’acqua è un bene prezioso. Purtroppo ancora oggi, nonostante sia aumentata la sensibilità sul tema ambientale, troppe risorse vanno sprecate. Succede per varie ragioni, ma oltre il 40% dell’acqua si perde prima di arrivare ai rubinetti delle abitazioni. Qual è la situazione lungo le condotte campane e quali iniziative sta avviando l’Ente idrico per risolvere il problema delle perdite lungo la rete?
La sfida che si presenta a chi riveste responsabilità di governo nel settore è di creare le condizioni per non soccombere lavorando sugli aspetti tecnici per garantire ai cittadini un servizio moderno ed efficiente. In una terra ricca di acqua come la Campania, il bilancio idrico mostra in alcuni distretti condizioni di difficile equilibrio. Il potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture esistenti rendono indispensabile intervenire con investimenti importanti. Ecco perché l’adozione del Piano d’Ambito Regionale da parte del Comitato Esecutivo dell’Eic rappresenta un traguardo storico. Per la prima volta la Campania si è dotata di un rigoroso strumento di programmazione sul quale dovrà essere costruito, nel prossimo trentennio, un servizio idrico integrato moderno, efficiente, economico e sostenibile. Il Piano ha stabilito, dopo una ricognizione capillare nei 550 comuni della Campania e la raccolta di oltre 7 milioni di dati successivamente sistematizzati ed analizzati, che il fabbisogno finanziario necessario a rimodernare reti ed infrastrutture, non più soggetti ad interventi di manutenzione dai tempi della Cassa del Mezzogiorno, ammonta a circa dodici miliardi di euro da spalmare nel prossimo trentennio. Di queste risorse economiche circa il 20% risulta necessario per gli interventi ritenuti critici, di assoluta priorità. I fondi del Next Generation Ue rappresentano forse l’ultima spiaggia per riuscire ad azzerare perdite e sprechi non più intollerabili.
Affrontiamo il tema della qualità delle risorse. Molte famiglie comprano abitualmente acqua in bottiglia, una scelta antiecologica perché fa aumentare la quantità di rifiuti immessi nel ciclo della raccolta. E’ davvero necessario? O possiamo bere l’acqua del rubinetto?
In generale l’acqua che sgorga dai rubinetti è certamente di buona qualità. Non sono certo solo io a dirlo perché esistono aziende qualificate che si dedicano ai controlli per certificare la qualità dell’acqua che arriva nelle case. A Napoli, per esempio l’acqua che sgorga dai rubinetti è potabile e sicura. La stessa cosa vale, in generale, per tutti i territori campani. La riscoperta di questa vecchia abitudine che è andata via via affievolendosi e la conseguente riduzione del consumo di plastica necessaria all’imbottigliamento sono aspetti che potrebbero avere sicuramente un impatto positivo in termini ambientali.
Parliamo del bacino idrografico del Sarno che negli anni è stato deturpato da scarichi e sversamenti. Di recente avete avviato un progetto di ‘disinquinamento’. In cosa consiste? Volete replicarlo anche per altri fiumi?
La storia della depurazione del bacino del Sarno parte dal Generale Roberto Jucci per passare per Arcadis ed infine arriva a noi che stiamo provando a ricomporre un puzzle quanto mai frantumato come evidenzia la serie di opere realizzate e poi abbandonate, vandalizzate oppure ammalorate. In diversi casi realizzate male con la nascita di contenziosi non poco conto con le aziende. Noi abbiamo siglato un protocollo di intesa con Regione Campania e Gori, che è il gestore unico del servizio idrico per il Distretto Sarnese Vesuviano, del valore di 80 milioni di euro. Risorse che consentiranno, secondo il cronoprogramma, di allacciare, collettare e portare a depurazione tutti gli scarichi presenti nel bacino del Sarno entro il 2024. Un primo risultato è stato ottenuto a luglio 2020 quando abbiamo eliminato i reflui di 150mila abitanti attraverso il collettamento agli impianti di depurazione di Scafati e Foce Sarno. Il lavoro sul grande collettore che arriva fino alle pendici del Vesuvio ci ha consentito poi di eliminare gli scarichi fognari nelle vasche Pianillo e Fornillo che si erano trasformate in veri e propri sversatoi a cielo aperto e che, finalmente, saranno restituite alla originaria funzione di vasche di laminazione e accumulo dell’acqua piovana.
Quali sono i prossimi progetti in cantiere?
Dall’ottimizzazione delle infrastrutture idriche ai progetti di economia circolare e di sviluppo del sistema idrico integrato in Campania, il nostro impegno per la sostenibilità è costante e concreto. Siamo in campo per la bonifica del bacino idrografico del Sarno, per il superamento delle procedure di infrazione europee riguardo la depurazione, per dare manforte ai comuni e vincere insieme la sfida che abbiamo davanti. A breve i 5 Distretti territoriali in cui è suddiviso l’Ente Idrico, adotteranno i rispettivi Piani d’Ambito grazie ai quali sarà possibile conoscere in maniera ancora più dettagliata ed approfondita lo stato in cui versano.
Un consiglio ai consumatori. Cosa possiamo fare per aiutare l’ambiente e anche l’Ente idrico?
E’ indispensabile creare le condizioni per una rinnovata coscienza green nei cittadini che sono anche i consumatori. L’Ente Idrico Campano ha realizzato a tale proposito una campagna di sensibilizzazione contro lo spreco idrico. Bisogna fare uno sforzo collettivo per comprendere che dietro al semplice gesto di aprire un rubinetto c’è un mondo fatto di lavoro, di organizzazione, di gestione. L’impegno che l’Ente Idrico ha assunto è di porre fine a decenni di gestione frammentata e disomogenea. E riuscire a costruire un servizio finalmente all’altezza delle aspettative dei 6 milioni di cittadini campani. Ce la stiamo mettendo tutta.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome