Migranti, Ocean Viking: “Eravamo soli, nessuno a coordinare i soccorsi”

Il dispiacere di Alessandro Porro, direttore di Sos Méditerranée

Il naufragio di un gommone (Flavio Gasperini/SOS Mediterranee via AP)

ROMA – “Siamo arrivati troppo tardi”. Lo Alessandro Porro, direttore di Sos Méditerranée parlando con il ‘Corriere della sera’ quando è ancora a bordo di Ocean Viking, la nave di ricerca e soccorso che ieri ha tentato invano di soccorrere i naufraghi sui gommoni a esti di Tripoli, a 60 miglia nord di Garabulli. All’arrivo cosa vi siete trovati davanti? “Le condizioni meteo non erano buone esattamente come oggi (ieri per chi legge, ndr), con onde alte fino a sei metri. Dopo 24 ore di inseguimento in mezzo alla bufera delle due imbarcazioni in difficoltà che erano state segnalate da Alarm Phone (la Ong che monitora gli Sos in mare, ndr), ci siamo trovati davanti un gommone distrutto sgonfio, quasi irriconoscibile. Sapevamo, sempre da Alarm Phone, che c’erano a bordo 100/130 persone perché nelle ore precedenti era arrivata l’allerta”, aggiunge.

Qualcuno ha coordinato i soccorsi o da Tripoli o da Roma? “No, eravamo soli. Per fortuna quando è arrivato il Mayday – che crediamo essere stato inviato da parte di un aereo – con le coordinate del target, tre navi commerciali hanno cambiato rotta e si sono unite al salvataggio. E così ci siamo autorganizzati. Abbiamo fatto quello che i marinai devono fare: soccorso in mare”, risponde.

(LaPresse)

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