Ilva, Labriola: “Più green solo su carta, i tarantini mangiano pane e ferro”

"La relazione del ministro Costa sull’Ilva di Taranto è stata incompleta e non esaustiva. Comprendiamo la complessità del problema trattato e che qualche passo in avanti sia stato pur fatto ma sono troppe le domande che hanno bisogno di risposte urgenti".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “La relazione del ministro Costa sull’Ilva di Taranto è stata incompleta e non esaustiva. Comprendiamo la complessità del problema trattato e che qualche passo in avanti sia stato pur fatto ma sono troppe le domande che hanno bisogno di risposte urgenti. Vogliamo sapere quando gli addendum saranno rispettati, quando i commissari diranno che finalmente sono stati spesi i 2 miliardi previsti, a fronte dei soli 600 milioni investiti fino ad oggi, come avverrà il monitoraggio sanitario: in gioco c’è la salute dei tarantini che continuano a mangiare pane e ferro”. Lo ha detto Vincenza Labriola, deputata di Forza Italia, intervenendo questa mattina in Commissione Ambiente, durante l’audizione del ministro Sergio Costa.

Il problema

“Con questo Governo il tanto sbandierato ‘più green’ è solo sulla carta. Nessuna rassicurazione nella relazione del ministro sull’utilizzo dei filtri ibridi, che dovrebbero ridurre le emissioni del 30 per cento, nessuna rassicurazione sulla svolta che i tre nuovi commissari dovrebbero imprimere al territorio e sulla rinconversione lavorativa degli operai, nessuna rassicurazione sulle tre collinette di Tamburi, dove il diritto alla salute e all’istruzione, garantiti dalla Costituzione, continuano ad essere ignorati perché i ragazzi non possono andare a scuola”, ha detto.

La cessione


“Ilva è stata ceduta a Mittal, con obbligo di acquisto non vincolato alla ambientalizzazione. Se parliamo di una riduzione delle emissioni inquinanti del 30 per cento non possiamo parlare di ambientalizzazione. La Puglia è la regione con il maggior numero di impianti in Italia che producono il 30 per cento di diossine e 6 milioni di tonnellate di gas, 12 impianti che producono anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. Il risultato è alto tasso di neoplasie e ritardo cognitivo nei bambini. Per bonificare bisogna capire cosa fare: il governo sa cosa fare? E soprattutto, ha il coraggio di farlo?”, ha concluso.

LaPresse

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