In Campania la scuola apre, i sindaci la chiudono

La Regione mette le mani avanti: “La didattica in presenza non è certa fino a giugno”. Tanti primi cittadini strizzano l’occhio a De Luca e vietano il rientro in aula. Presidi in difficoltà con gli orari delle medie

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Vincenzo De Luca

Oggi la scuola riapre e la Regione Campania già mette le mani avanti. Ma facciamo un passo indietro. Il potere di Vincenzo De Luca sugli alunni della Campania, da oggi, finisce. L’ultimo decreto del governo impedisce alle Regioni ulteriori restrizioni se non in casi straordinari che, visti i contagi, non sussistono. Tornano in aula dunque gli alunni degli asili nido, elementari e le prime media. Ma ieri sono stati molti sindaci a sostituirsi allo Sceriffo. Strizzando l’occhio alla linea che Palazzo Santa Lucia ha sinora tenuto, tanti primi cittadini hanno posticipato le riaperture. Chi di una settimana, chi a quasi un mese. Lo stesso decreto di Mario Draghi, infatti, permette ai Municipi di imporre restrizioni ulteriori. A Parete scuole chiuse fino al 9, ad Alife fino al 21. Niente didattica in presenza, poi, a Santa Maria la Carità. Avella, Santa Lucia di Serino, e Montemiletto nell’Avellinese. Così come a Postiglione nel Salernitano. E’ probabile, su quest’andazzo, che tanti altri Comuni in settimana seguano l’esempio. Anche perché una indicazione, di fatto, è arrivata da Palazzo Santa Lucia. Le parole dell’assessora all’Istruzione Lucia Fortini non sono proprio tranquillizzanti. “La scuola riapre ma c’è un’enorme preoccupazione delle famiglie sul tornare in presenza. Io capisco le ragioni di chi vuole tornare e di chi dice no perché è un momento estremamente duro, la gente non ce la fa più a essere disciplinata”, spiega. E poi ancora: “La nostra linea in questo momento è in piena sintonia con il ministro che ho incontrato la scorsa settimana, a dimostrazione che c’è ora una maggiore sinergia. Non immaginiamo un provvedimento di sospensione dell’apertura, perché ritengo non ci siano le condizioni”. Infine, Fortini mette letteralmente le mani avanti, delineando un futuro di incertezza: “Non sono sicura – sottolinea infine l’assessora – che questa apertura potrà continuare fino alla fine dell’anno scolastico. Me lo auguro ma non posso dire di non avere timori io stessa. Lo dico anche per quando apriremo la secondaria di secondo grado. Io non posso escludere un nuovo aumento di contagi con le scuole ma dobbiamo avere un minimo di fiducia nelle regole”. Intanto, qualche imprevisto c’è anche per chi la scuola è chiamata ad amministrarla e governarla: i dirigenti scolastici. I presidi, infatti, sono alle prese con il problema delle scuole medie. Le prime classi oggi tornano in aula, mentre le seconde e le terze resteranno in Dad, con la zona rossa non è previsto il loro rientro. Però i docenti in molti casi sono gli stessi, mentre l’orario tra presenza e distanza non coincide. “In molti casi i colleghi hanno dovuto ritoccare gli orari. Resta un rebus, invece, sostituire le assenze giornaliere dei professori. Ma siamo pronti”, spiegano dall’Associazione nazionale presidi.

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