Incendi: sindaco molisano vieta fuochi d’artificio a feste e matrimoni

Il sindaco del comune di San Martino in Pensilis, in Provincia di Campobasso, mette al bando con specifica ordinanza i fuochi d'artificio e pirotecnici di qualsiasi tipo per il periodo estivo.

Fuochi d'artificio a Napoli (Foto Alessandro Pone - LaPresse)

CAMPOBASSO – Il sindaco del comune di San Martino in Pensilis, in Provincia di Campobasso, mette al bando con specifica ordinanza i fuochi d’artificio e pirotecnici di qualsiasi tipo per il periodo estivo. Fino al 30 settembre sono vietati i fuochi anche nelle strutture ricettive, alberghiere, alle cerimonie e in occasione di sagre ed eventi. L’ordinanza del primo cittadino Gianni Di Matteo, la n. 48 del 13 luglio, nasce come misura di prevenzione degli incendi sul territorio e prende le mosse, come spiega lo stesso sindaco, dalla considerazione dello “stato di grave pericolosità per gli incendi per tutte le aree boscate, cespugliate o incolte, arborate, a pascolo, agricole nonché tutte le altre aree nelle quali il probabile incendio possa propagarsi a strutture ed infrastrutture antropizzate o su terreni coltivati e/o strutture e/o abitazioni limitrofe”.

Lo scorso anno, nel mese di luglio, un rogo di vaste proporzioni di origine dolosa aveva messo a rischio l’incolumità degli ospiti della casa di riposo del paese. Le fiamme, alimentate da vento, avevano sfiorato la struttura e causato l’evacuazione degli anziani e degli operatori.

Con l’ordinanza “è fatto divieto a chiunque di accensione di fuochi d’artificio e pirotecnici di qualsiasi tipo sull’intero territorio comunale di San Martino in Pensilis dal 15 luglio al 30 settembre a tutti coloro che fossero interessati al suddetto divieto oltre che ai titolari, gestori di strutture all’aria aperta quali centri residenziali, alberghi, strutture ricettive in generale, di strutture per cerimonie, ad organizzatori di sagre ed eventi su piazze è fatto divieto assoluto di accendere fuochi d’artificio e pirotecnici di qualsiasi tipologia e portata”. Previste sanzioni fino a 500 euro in caso di mancato rispetto dell’ordinanza.

LaPresse

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