Indonesia, Unicef: un mese dopo sisma 375mila bimbi in difficoltà

Circa un mese dopo i terribili tsunami e terremoto che hanno colpito Palu e le aree circostanti nella parte nordorientale di Sulawesi, in Indonesia, circa 375mila bambini hanno ancora bisogno di servizi e aiuti salva vita.

Milano, 26 ott. (LaPresse) – Circa un mese dopo i terribili tsunami e terremoto che hanno colpito Palu e le aree circostanti nella parte nordorientale di Sulawesi, in Indonesia, circa 375mila bambini hanno ancora bisogno di servizi e aiuti salva vita. Oltre 2mila persone sono state uccise da terremoto e tsunami e dalle conseguenti frane e liquefazione del terreno. Inoltre  i servizi chiave per i bambini, che comprendono scuole e centri sanitari, sono fuori uso. L’Unicef continua a lavorare con il governo dell’Indonesia e altri partner per garantire assistenza urgente ai bambini più vulnerabili, rispondendo alle priorità che comprendono assistenza medica, acqua pulita, servizi igienico sanitari di base, rifugi e protezione. “Circa un mese dopo il disastro, le vite di centinaia di migliaia di bambini a Sulawesi centrale sono ancora lontane dal tornare alla normalità”. Ciò ha dichiarato Debora Comini, rappresentante dell’Unicef in Indonesia. “I bambini sono ancora senza casa, fuori dalla scuola e hanno bisogno di supporto psicosociale per essere aiutati a superare i traumi subiti. Insieme con i partner governativi, stiamo ampliando la nostra risposta per aiutare quanti più bambini, il più velocemente possibile”, ha aggiunto.

dunque

Oltre 1.500 scuole sono state danneggiate, circa 184mila studenti non hanno un luogo per apprendere. Una delle priorità dell’Unicef a Sulawesi è di supportare gli sforzi del governo per riportare i bambini a scuola, uno dei passi più importanti per riportare un senso di normalità all’interno della comunità. L’Unicef ha già inviato circa 200 “Scuole in Tenda”, 200 kit “Scuole in scatola” e 50 kit per l’istruzione della prima infanzia. L’Unicef è stata la prima agenzia delle Nazioni Unite a raggiungere la popolazione colpita a Sulawesi centrale con aiuti di base di emergenza. “In tempi di crisi, riportare i bambini a scuola è un indispensabile perché nelle loro vite ritorni un senso di normalità, garantendo loro uno spazio sicuro per imparare, giocare e dando loro l’opportunità di iniziare a superare i traumi subiti”, ha continuano Comini.

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