Infrastrutture, Tria: “Non restino incertezze sugli investimenti”

In foto Giovanni Tria

MILANO – L’economia italiana tornerà a crescere. É questo il messaggio che il ministro dell’Economia Giovanni Tria in mattinata ha condiviso con vertici di Borsa Italiana, con i quali ha fatto anche il punto sui possibili effetti della Brexit, e nel pomeriggio con banchieri e imprenditori riuniti a Milano al Board Forum 2019.


Tra i relatori, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco e la presidente di Enel Maria Pia Grieco

Ad ascoltarli, tra gli altri, Gian Maria Gros-Pietro e Gaetano Miccichè, rispettivamente presidente e direttore generale di Intesa Sanpaolo, Francesco Caio, presidente di Saipem, Federico Ghizzoni, ad di Rotschild, Federico Imbert, Ceo di Credit Suisse, Gabriele Galateri, presidente di Generali, Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber e l’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi.

Tria si è detto certo che l’economia italiana “abbia tutte le possibilità di tornare a crescere e anche di chiudere il gap di crescita con il resto dell’Eurozona. Ma per questo fine – ha aggiunto – è necessario costruire fiducia e sicurezza, senza le quali non ci sono manovre di bilancio che tengano“.

Naturalmente, ha continuato Tria, la fiducia degli investitori è essenziale per la competitività del Paese e per la crescita. Una buona corporate governance “stimola gli investimenti, attira risorse necessarie per crescere“.

Quando le aziende sono ben guidate attirano investimenti“, ha ribadito il ministro, aggiungendo che è importante anche il “contesto in cui operano “perché ciò che giova alle singole imprese giova anche al Paese”.


Tria ha fatto un punto sul diverso ruolo del settore pubblico e di quello privato

Vi sono decisioni che spettano al pubblico, come la legislazione che regola il governo delle imprese, la sua evoluzione e l’analisi dei fattori esogeni di contesto, e scelte strategiche che spettano alle imprese, messe a dura prova dalla crisi. “Entrambi sono processi di adattamento che non possono procedere a compartimenti stagni“, ha affermato il ministro.

Quanto all’Italia, “dobbiamo fare in modo che non permangano incertezze” sul fatto che il nostro Paese “promuova e sostenga investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture“, ha spiegato il titolare di via XX Settembre facendo riferimento alla Tav.


Esclusa, almeno per il momento, la necessità di una manovra bis

La correzione della manovra non può essere la soluzione per ridurre il rapporto debito-Pil“, ha aggiunto Tria. Il ministro ha spiegato che “il sentiero di crescita del debito dipende da poche variabili ed è sul tasso di crescita che bisogna agire.

L’obiettivo del governo nella legge di bilancio era di stare in un sentiero di decrescita del rapporto debito-Pil”. Per eventuali aggiustamenti, “vedremo con l’andamento congiunturale come si declineranno queste variabili e ne discuteremo in Europa“. A Bruxelles, poi “dobbiamo capire quello che possiamo fare insieme” agli altri Paesi membri della Ue “come i grandi progetti di investimento che vanno fatti anche indebitandosi a livello europeo, e non guardare solo a quello che fa il vicino“.


Non è mancato un riferimento alla Ue

Tria ha ricordato che “solo attraverso la costruzione di una Unione Europea più forte al suo interno e sullo scenario internazionale possiamo garantire maggiore prosperità e benessere agli Stati membri”.

(LaPresse)

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