Iran, protestò contro l’obbligo del velo: un anno di carcere

Movahedi, poco più che ventenne, era stata arrestata a ottobre in piazza Enghelan a Teheran

©Mohammad Kheirkhah / UPI Photo / LaPresse

TEHERAN – E’ stata condannata a un anno di carcere Vida Movahedi, la donna che si era tolta il velo dal capo in pubblico a Teheran per protestare contro l’obbligo per le donne di indossarlo. E che era stata imitata da molte altre. A farlo sapere è stato il suo avvocato, Payam Derafshan.

Le accuse di incoraggiamento alla corruzione e dissolutezza

Movahedi, poco più che ventenne, era stata arrestata a ottobre nella piazza Enghelan della capitale iraniana. Incriminata per “incoraggiamento alla corruzione e dissolutezza”, è stata condannata al carcere da un tribunale di Teheran il 2 marzo scorso. La giovane, ha spiegato il legale, voleva con quel gesto opporsi “al hijab obbligatorio” esprimendo la sua contrarietà “in una protesta civile”. Dopo che già in passato aveva manifestato contro l’imposizione alle donne.

Iran, la protesta civile delle donne

Nel dicembre 2017 era salita su una centralina dell’elettricità nel viale Enghelab senza l’abito lungo obbligatorio e aveva legato il suo velo bianco alla punta di un bastone. Gesto che era stato copiato da molte donne in varie città. Enghelab significa rivoluzione in farsi e la piazza e il viale sono tra i luoghi più frequentati della capitale; la protesta sua e delle altre donne era stata quindi soprannominata ‘delle Ragazze di via della rivoluzione’.

L’arresto delle manifestanti

Lei e altre manifestanti erano state arrestate e in quell’occasione la giovane era stata multata. Questa volta ha invece già trascorso oltre cinque mesi in carcere. Nonostante abbia diritto all’indulto e il giudice abbia dichiarato di essere favorevole alla libertà condizionale, ha spiegato il suo legale.

Niente scarcerazione, la ragazza è stata condannata a un anno di carcere

“Il giudice è stato molto sensibile sul fatto che Mohavedi ha una figlia di due anni e che non ha avuto motivi politici per le sue azioni”, ha aggiunto. La burocrazia, ha detto, sinora ha tuttavia impedito la presentazione della richiesta di scarcerazione. Inoltre ha aggiunto che, nonostante Mohavedi abbia diritto all’indulto di massa, il fatto che le autorità carcerarie non aggiornino il suo status legale le rende impossibile usufruirne. “Abbiamo tentato molte volte di superare questo dilemma burocratico, ma oltre un mese dopo non siamo arrivati a nulla. Ecco perché abbiamo deciso di rivolgerci ai media”, ha proseguito l’avvocato.

(LaPresse/AFP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome