Iraq, emergenza freddo per 151mila bambini sfollati

Nel paese è impossibile trovare carburante per il riscaldamento e abiti invernali aiutino a combattere il gelo

September/October 2017Mosul, Tal Afar, North Iraq.ISI

MILANO (LaPresse) – L’Unicef chiede che venga data attenzione alla difficile situazione di 151mila bambini sfollati interni in Iraq. Le cui vite sono minacciate dalle temperature gelide e le inondazioni che hanno colpito gran parte del paese.

Iraq, è allarme per 151mila bambini

L’inverno in Iraq è duro. Piove, nevica e le temperature possono scendere al di sotto dello zero nel nord del paese. Dove vive la maggior parte degli Yazidi e di altri bambini sfollati interni. Molte famiglie sfollate vivono sotto la soglia di povertà, in case fatiscenti con scarso riscaldamento o in campi con poca protezione dal freddo. È impossibile trovare carburante per il riscaldamento e abiti invernali per tenere i bambini al caldo.

Le difficili condizioni degli sfollati

“Le devastanti inondazioni hanno reso questo inverno ancora più difficile per i bambini sfollati estremamente vulnerabili a ipotermia e malattie respiratorie. Nessun bambino dovrebbe correre questi rischi. Ogni bambino deve stare al caldo e in salute”. Lo ha affermato Peter Hawkins, rappresentante Unicef in Iraq.

L’Unicef sta fornendo abiti per l’inverno, fra cui stivali, sciarpe e cappelli a circa 161.000 bambini a Sinjar, Erbile, Dohuk, Ninawa, Anbar, Diwaniya, Basra, Salaheddin, Baghdad e Suleimaniah, e anche aiuti in denaro.

La denuncia dell’Unicef

La campagna dell’Unicef per l’inverno ha l’obiettivo di raggiungere i bambini più vulnerabili dai 3 mesi ai 14 anni che vivono nei campi per sfollati interni e nelle aree difficili da raggiungere.

“Proprio mentre Il mondo celebra l’incredibile storia di sopravvivenza di Nadia Murad (l’attivista Yazida sopravvissuta alle violenze di genere premiata con il Premio Nobel per la Pace) e il suo impegno per i diritti umani, non possiamo dimenticare che ci sono molti bambini vulnerabili in Iraq che hanno ancora bisogno del nostro supporto, anche se il peggio delle violenze potrebbe essere finito”, ha detto Hawkins.

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