Istat: a giugno cresce la fiducia di consumatori ed imprese

I dati dell'Istituto Nazionale di Statistica

Carrello della spesa

Milano (LaPresse) – Per quanto riguarda i consumatori, sottolinea Istat, il clima personale e quello corrente mantengono una dinamica con intonazione lievemente negativa per il terzo mese consecutivo (da 107,7 a 107,1 e da 112,4 a 111,8). L’indice di fiducia dei consumatori recupera “buona parte del peggioramento registrato il mese precedente”, chiarisce Istat. L’andamento è dovuto ad aspettative più positive sulla propria situazione economica familiare. E, soprattutto, al miglioramento delle attese sulla situazione economica del Paese e sull’andamento futuro della disoccupazione, contrastato dall’ulteriore peggioramento del giudizio sulla situazione economica generale.

Rispetto alle imprese, segnali eterogenei provengono dai climi di fiducia settoriali: l’indice diminuisce nel settore manifatturiero (da 107,6 a 106,9) e nelle costruzioni (da 134,1 a 132,9), mentre è in aumento nei servizi (da 106,0 a 107,8) e nel commercio al dettaglio (da 100,1 a 103,9). L’istituto di statistica rileva inoltre che le attese sulla produzione sono “in calo da cinque mesi consecutivi”. Servizi turistici e servizi di trasporto e magazzinaggio si caratterizzano, invece, per un deciso rafforzamento dei giudizi positivi sull’andamento degli affari.

Le statistiche dell’Istat per il mese di giugno

Nel comparto manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini e le attese sulla produzione, in presenza di scorte di magazzino giudicate stabili rispetto al mese scorso. Nel settore delle costruzioni, si registra un miglioramento delle aspettative sull’occupazione mentre i giudizi sugli ordini sono di nuovo in peggioramento. Per quanto riguarda i servizi, l’aumento dell’indice di fiducia riflette una dinamica positiva di tutte le componenti: in particolare, si segnala un diffuso ottimismo sia dei giudizi sia delle attese sugli ordini. L’aumento della fiducia nel commercio al dettaglio è caratterizzato da giudizi ed attese sugli ordini in marcato miglioramento, soprattutto nella grande distribuzione.

Nel secondo trimestre peggiorano sia i giudizi che le attese sul fatturato all’export. Aumenta la quota delle imprese che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione (dal 21,9% al 23,2%). Costi e prezzi più elevati, tempi di consegna più lunghi e difficoltà di ordine amministrativo sono gli ostacoli segnalati in crescita dalle imprese manifatturiere esportatrici.

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