Juve-Inter, i nerazzurri puntano su Icardi e Keita. Skriniar: “Siamo forti”

Il momento-verità della stagione dei nerazzurri continua con la tappa di Torino, in un derby d'Italia che per i nerazzurri può rappresentare un importante test di maturità

MILANO (LaPresse) – Certezze ma anche nodi da sciogliere. Il momento-verità della stagione dell’Inter continua con la tappa di Torino, in un derby d’Italia che per i nerazzurri può rappresentare un importante test di maturità nonché un crocevia. Smaltita la trasferta di Roma, coda polemica giallorossa compresa, Icardi e compagni fanno visita alla corazzata Juventus con l’obiettivo di mettere pressione al Napoli e – è l’auspicio dell’Italia non bianconera – tenere vivo il campionato.

Juve-Inter, sfida tra CR7 e Icardi

Sfida da duri, da cuori forti, da piedi fini. Perché è chiaro che i riflettori dello Stadium saranno innanzitutto posati su Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi, gli specialisti nel cogliere l’attimo. Per Roberto Mancini è molto probabile che il verdetto del big match passerà dalle loro gesta. Maurito, che per i bookie resta l’anti-CR7 nella corsa alla vetta dei bomber, arriva a Torino dopo la rete segnata all’Olimpico e aver arricchito la bacheca con i tre premi avuti al Galà del calcio: miglior giocatore assoluto, miglior gol (di tacco contro la Sampdoria il 18 marzo scorso) e ingresso nella top 11 della scorsa stagione.

Verso il big match

Un’iniezione di fiducia che non può che far sorridere il suo bomber-simbolo – che quando vede la Signora si scatena, 11 le reti siglate ai bianconeri in carriera – e il suo allenatore che dal confronto con i campioni d’Italia attende tante risposte. E in tema di attacco, se la certezza resta l’argentino, le recenti note positive arrivano dalla crescita di Keita. L’ex Lazio sta vivendo otto giorni da leone: due partite consecutive da titolare e tre reti. L’attaccante sta mostrando alla società la sua voglia di Inter per convincere di valere i 34 milioni che servono per il suo riscatto. Chissà che Spalletti non gli regali spazio dal 1′ anche allo Stadium.

I nodi da sciogliere

Sempre guardando la monoposto interista dall’anteriore, uno dei nodi che il tecnico di Certaldo si trova a sciogliere riguarda Lautaro Martinez: sbarcato a Milano da pezzo pregiato in grado di assicurare il salto di qualità, il ‘Toro’ non riesce a trovare spazio nei piani spallettiani. Ne sta trovando, invece, Ivan Perisic, pure troppo per tifosi e osservatori.

Le certezze dei nerazzurri

Le ultime scialbe prestazioni del croato hanno ufficialmente aperto il caso. Spalletti continua a dargli fiducia, ma il campo non perdona e la quotazione del vicecampione del mondo si sta pericolosamente abbassando.

E, complice la crescita del già citato Keita, sulla carta il suo sostituto naturale, e l’imminente apertura del mercato di gennaio, ecco stagliarsi all’orizzonte l’ipotesi cessione e risuonare più forti che mai le solite sirene inglesi: del resto lo stesso Perisic non ha fatto molto per scacciarle, rivelando recentemente la sua volontà di sbarcare in Premier un giorno.

Parole che, non serve a dirlo, non sono state digerite dai tifosi. Eppure questa Inter ancora in corsa per tutto ha bisogno della miglior versione del croato. E perdere un elemento ormai inserito nei meccanismi che Spalletti sta cercando di oliare gara dopo gara potrebbe rappresentare un boomerang.

Skriniar carica i compagni

I rumors di mercato cingono d’assedio anche un altro pezzo pregiato dello scacchiere nerazzurro, quel Milan Skriniar che venerdì sera incrocerà la lama nel duello contro Ronaldo. Intervenuto a un evento al San Siro Store, il difensore ha rassicurato tutti: “Le voci dei grandi club fanno piacere, ma l’Inter stessa è una grande squadra. I tifosi possono stare tranquilli perché sono felice di stare qui”.

Quanto alla supersfida di Torino, l’ex Sampdoria invita a non avere paura: “Dobbiamo andare lì per cercare di ottenere i tre punti, dopo averci provato con la Roma. Loro sono forti, ma anche noi abbiamo una rosa competitiva”. Juve che non è solo CR7: “Difficile marcarlo, ma saremo concentrati su tutta la squadra”. Intanto dal giudice sportivo buone notizie per Spalletti: dopo l’espulsione rimediata per proteste nel finale di Roma, il tecnico se l’è cavata con un’ammonizione con diffida e potrà essere in panchina allo Stadium.

di Attilio Celeghini

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