La Camera costa un miliardo ma è in pareggio: vitalizi e personale le maggiori spese

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Francesco Paolo Sisto

Roma (AWE/LaPresse) – La Camera costa quasi 1 miliardo, ma di fatto si conferma un pareggio tra uscite (pari a oltre 969 milioni) ed entrate (973 milioni) dovute soprattutto ai vitalizi. I conti di Montecitorio dunque non sono in rosso e nel 2018 prosegue il trend inaugurato nel 2017. I costi aggiuntivi di quest’anno (circa 52 milioni) sono stati causati dal cambio di legislatura (legate, per esempio, alla verifica dei risultati elettorali e ai turni straordinari dei commessi), ma si è determinato comunque un totale di 85 milioni di risparmi derivanti dagli avanzi delle precedenti amministrazioni e che verranno interamente restituiti al bilancio dello Stato. “La somma più alta nella storia”, commenta il tesoriere. Per il 2018 il bilancio di Montecitorio registra un piccolo utile: si era verificato anche nello scorso anno.

La maggiore voce di spesa è quella relativa alle pensioni degli ex dipendenti per cui la Camera spende più di 274 milioni di euro nel 2018.

Le spese della Camera dei Deputati

Seguono i costi del personale (216 milioni) e terzo capitolo di spesa per importanza è quello dei vitalizi e delle pensioni degli ex deputati aventi diritto:136 milioni di euro. La Camera registra 1083 dipendenti. Fino al primo gennaio 2020 nessuno potrà andare in pensione. Si è alzata l’età media dei dipendenti (51 anni), anche per questo l’auspicio è di poter riavviare presto nuovi concorsi.

In aumento le spese per hardware e software dei dispositivi richiesti dai deputati. Si passa da 7,1 milioni del 2017 a 8,6 milioni di euro nel 2018.

Diminuiscono le spese per la stampa e per la cancelleria grazie all’elettronica, così come quelle postali e telefoniche.

Il bilancio sarà discusso in aula alla Camera a partire da venerdì 3 agosto e riceverà il via libera entro il 7 pomeriggio.

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