La camorra a Napoli, faida tra i Reale e i D’Amico a Ponticelli

NAPOLI – Scoppia la faida tra i reduci del clan D’Amico e i Reale-Rinaldi. Gli investigatori hanno una pista da seguire, dopo la bomba carta esplosa in via Maria Malibran l’altro ieri notte: è una risposta alla ‘stesa’ in via Raffaele Testa nel quartiere di San Giovanni a Teduccio poche ore prima (quindici proiettili contro una palazzina). In via Malibran l’ordigno ha squarciato la parte anteriore di una vettura. Insomma una sfida tra cosche nella periferia est della città. Non è tutto. Ieri i poliziotti della squadra mobile e del commissariato hanno effettuato perquisizioni nelle zone a rischio faida. L’obiettivo è fermare l’escalation.
La mappa è complessa, spiega un investigatore esperto: dietro alle nuove frange dei D’Amico ci sono i De Micco-De Martino, spalleggiati dai Mazzarella, che sono più strutturati e hanno il quartier generale a San Giovanni a Teduccio. E’ difficile che restino defilati, se lo scontro dovesse esplodere. Dopo gli arresti di Ciro Mazzarella, Michele Mazzarella e Salvatore Barile, la paranza si è riorganizzata e non vuole lasciare campo libero.
Da sempre ha un conto aperto con il gruppo, un tempo guidato da Ciro Rinaldi.
Le tensioni nel quartiere sono palpabili da tempo, con gli antichi nemici dei De Micco-De Martino che sembrano essersi risvegliati dopo mesi di relativa calma.
Oggi ci sono più fronti aperti e l’egemonia del gruppo di Marco De Micco comincia a vacillare, secondo le ultime informative della squadra mobile. Nonostante sia uscito vincente nella faida contro i De Luca Bossa, qualcosa sta cambiando e soffiano venti di guerra da San Giovanni e Barra.
Negli ultimi giorni è successo di tutto: tre raid al rione De Gasperi, con esplosioni di ordigni e auto incendiate, evidenziano uno scenario di crescente violenza e instabilità.
Le forze dell’ordine faticano a tracciare una mappa chiara della situazione criminale, mentre si sospetta che qualcuno stia cercando di minare il cartello dominante dei De Micco-De Martino.
In sintesi, c’è una preoccupazione per la possibilità di ulteriori violenze o rappresaglie nel quartiere e le autorità stanno attivamente monitorando la situazione per prevenire ulteriori frizioni tra clan.

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