La Città della salute di Torino vince il premio per la terapia in chirurgia del seno

La scoperta è stata pubblicata sulla più nota rivista scientifica internazionale di Chirurgia plastica

tumore seno

MILANO – La Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ospedaliera della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Fabrizio Malan) ottiene il riconoscimento mondiale “Miglior articolo europeo” dalla Società americana di Chirurgia plastica. Per aver sperimentato per la prima volta la terapia a pressione negativa nella chirurgia dei tumori del seno. E che ha permesso di ridurre sensibilmente le complicanze e quindi di migliorare la qualità di vita delle pazienti affette da tumore mammario.

La scoperta

La scoperta è stata pubblicata sulla più nota rivista scientifica internazionale di Chirurgia Plastica: Plastic and Reconstructive Surgery Global Open. Il numero di complicanze chirurgiche in queste pazienti, a causa di fattori di rischio specifici, può essere molto elevata. Ciò causa ritardi nell’inizio delle terapie salvavita (chemio e radioterapia) e risultati estetici scadenti dei seni ricostruiti.

La chirurgia del seno

“L’esperienza ventennale maturata soprattutto nell’ambito traumatologico dell’utilizzo della terapia a pressione negativa, una medicazione che mette “sotto vuoto” applicando una aspirazione costante anche se di bassa intensità” la ferita stimolando così una guarigione spontanea con risultati che precedentemente si potevano ottenere solo con la chirurgia, ci ha permesso di estendere il suo utilizzo dal curare le ferite aperte al prevenire l’apertura delle cicatrici chirurgiche nel postoperatorio”, spiega Malan.

Una terapia efficace

La “terapia a pressione negativa per le incisioni chiuse” (in inglese ciNPT, acronimo di closed incision negative pressure therapy), usata da qualche anno a livello internazionale quando il rischio di complicanze post operatorie è elevato, non era mai stata applicata nella chirurgia dei tumori del seno. Da qui l’idea di disegnare un nuovo protocollo di studio insieme a Pietro Maria Ferrando, che si occupa specificamente di questo ambito.

(LaPresse)

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