La conversazione intercettata tra Paolo e Francesco Arata che tira in ballo Siri. Lunedì l’esame Conte per il sottosegretario: il Governo appeso a un filo

A confermare le presunte pressioni del leghista su alcuni provvedimenti riguardanti il minieolico ci sarebbero il capo di gabinetto del Mise, il suo vice e il sottosegretario Crippa

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 13-06-2018 Roma Politica Palazzo Chigi. Giuramento dei sottosegretari e viceministri del governo Conte Nella foto Armando Siri, Giuseppe Conte Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 13-06-2018 Roma (Italy) Politic Palazzo Chigi. Oath of the undersecretaries and deputy ministers of the Conte government In the pic Armando Siri, Giuseppe Conte

La somma, 30mila euro, sarebbe stata messa a disposizione da Paolo Franco Arata. E il destinatario di quella cifra, sostiene il pm Mario Palazzi, era Armando Siri. In cambio del denaro, il senatore e sottosegretario di Stato si sarebbe dovuto prodigare per alcuni provvedimenti sul ‘minieolico’.

L’accusa

La tesi degli inquirenti è costata al leghista l’accusa di corruzione. Il coinvolgimento di Siri nell’inchiesta della Dda emerge dal decreto di perquisizione eseguito a carico di Arata. L’esponente del Carroccio, afferma la Procura, si sarebbe attivato per proporre “emendamenti contenenti disposizioni in materia di incentivi per il cosiddetto «minieolico»”

La presunta dazione di denaro destinata a Siri salta fuori da un’intercettazione tra Paolo Arata, amministratore della Etnea srl, e il figlio Francesco. I due chiacchierando (ascoltati a loro insaputa dall’Antimafia) fanno riferimento ad un’ipotetica operazione, riporta il Corriere della Sera, costata 30mila euro, che avrebbe coinvolto Siri.

La Dia, sostengono gli inquirenti, ha riscontrato l’intercettazione verificando le proposte di legge inerenti al ‘minieolico’ avanzate da Siri e interrogando Vito Cozzoli, capo di gabinetto del Mise, Elena Lorenzini, la sua vice, e il sottosegretario Crippa. I tre, stando a quanto scritto dalla giornalista Fiorenza Sarazanini, hanno confermato al pm le pressioni di Siri.

Lunedì Siri si confronterà con il premier Giuseppe Conte. Il colloquio sarà decisivo per tracciare il futuro nel governo del leghista. Il presidente del Consiglio vuole chiarimenti sul rapporto tra il sottosegretario e Arata, considerato dagli inquirenti socio di Vito Nicastro. Quest’ultimo, indagato per mafia, per la Dda è tra i finanziatori della latitanza di Matteo Messina Denaro.

E l’incontro di lunedì non sarà decisivo soltanto per il futuro di Siri, ma anche per quello di tutto il Governo. La possibile decisione di Conte di silurare il leghista, potrebbe creare una spaccatura irrimediabile tra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle.

Di Maio, infatti, non arretra e vuole le dimissioni del sottosegretario. Salvini, invece, non fa passi indietro e continua a difenderlo.

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