La Ferrari pensa a Schumacher jr per i test Mondiali

Nella prossima stagione il Mick correrà in Formula 2 con la Prema. Ma il Cavallino comincia a interessarsi seriamente alla crescita del figlio di Michael

TOPSHOT - Mick Schumacher celebrates after winning the FIA Formula Three European Championship at the Hockenheim race track in Hockenheim, western Germany, on October 14, 2018. - His first F3 title means Mick Schumacher has qualified for a FIA 'super licence', a prerequisite for the jump to Formula One, and follows on from his father Michael Schumacher, who won the German F3 championships 28 years ago. (Photo by Daniel ROLAND / AFP)

MILANO Mick Schumacher accelera verso l’approdo in Formula Uno. La Ferrari potrebbe ben presto dare vita a una vera e propria dinastia a Maranello. Il figlio di Michael, campione tedesco che ha firmato il rilancio della Rossa a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, potrebbe essere ingaggiato dal ‘Cavallino’ per i test Mondiali. Nella prossima stagione, però, a livello agonistico, Schumi jr correrà in Formula 2 con la Prema.

Bandiere a scacchi nel Dna

C’è da ricordare che Mick Schumacher l’anno scorso ha vinto il Mondiale di Formula 3, a dimostrazione che nel suo Dna sono presenti gli stessi cromosomi con la bandiera a scacchi del padre e dello zio Ralf, ex pilota di Formula Uno. L’ingaggio da parte della Ferrari di Mick Schumacher per i test Mondiali suonerebbe come una sorta di prenotazione. Nel caso il figlio di Michael continuasse a imporsi sulle quattro ruote e arrivasse in Formula Uno, la Rossa ne seguirebbe la crescita passo passo con l’intento di portarlo a Maranello quando sarà pronto a guidare una monoposto così prestigiosa. I fan del Cavallino e gli ammiratori di Michael Schumacher non vedono l’ora che ciò accada.

La riabilitazione del papà ancora avvolta nel mistero

Nella mente di tutti c’è ancora il dolore per non poter ammirare più le uscite in pubblico del fuoriclasse tedesco ormai da 5 anni. Nel dicembre del 2013 Michael fu protagonista di un incidente sugli sci sulle piste francesi di Meribel. La caduta gli ha provocato seri danni al cervello. Nessuno – tranne la famiglia e pochi amici fidati, tra cui Jean Todt, ex amministratore delegato della Ferrari e attuale presidente della Fia – conosce le reali condizioni di salute di Michael. Però, la curiosità morbosa di sconfiggere l’alone di mistero che avvolge la complicata e dispendiosa, anche dal punto di vista economico, riabilitazione di Michael, potrebbe essere sostituita dalla gioia di poter rivedere uno Schumacher al volante della Ferrari.

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