La super Atalanta mette nel mirino la Champions League: “Giochiamocela”

La compagine bergamasca lotta per la qualificazione alla prossima Champions League

Foto Mauro Locatelli/LaPresse 04 Aprile 2019 Bergamo, Italia sport calcio Atalanta vs Bologna - Campionato di calcio Serie A TIM 2018/2019 - stadio Atleti Azzurri D'Italia. Nella foto:esutanza di Ilicic 1-0 Photo Mauro Locatelli/LaPresse April 04, 2019 Bergamo, Italy sport soccer Atalanta vs Bologna - Italian Football Championship League A TIM 2018/2019 - Atleti Azzurri D'Italia stadium. In the pic:Ilicic celebrates

MILANO – Scomodando un celebre slogan pubblicitario: non sogni, ma solide realtà. La sfida del Lunedì dell’Angelo ha confermato che la super Atalanta è una splendida realtà del nostro campionato. La vittoria del San Paolo contro il Napoli secondo in classifica ha permesso alla spumeggiante orchestra del maestro Gian Piero Gasperini di confermarsi ‘ammazzagrandi’ e di agganciare il Milan e quel quarto posto che significa Champions League.

Una bellissima scalata fino ai piani alti dove gli orobici hanno dimostrato, a suon di risultati e brillanti prestazioni, di poter alloggiare reggendo il confronto con big con fatturati e campagne acquisti decisamente più ricchi. Ma quello della Dea in volo ad alta quota è un progetto in stile Ajax, concreto e solidissimo e che permette alla squadra di reggere il passo con le rivali anche a fronte delle inevitabili cessioni estive: non si centrano per casualità risultati di questo tipo per tre stagioni consecutive.

Anche in questa stagione, con il sapiente lavoro del mister di Grugliasco, molti singoli hanno visto crescere il proprio valore tecnico e, ovviamente, economico. E ovviamente molti pezzi pregiati dello scacchiere nerazzurro sono entrati nel mirino delle big. Zapata, 21 reti in campionato, numeri da Cristiano Ronaldo. Mancini, Hateboer, Freuler, Pasalic, Gollini. E l’eterna promessa Ilicic che a Bergamo sembra aver finalmente trovato la sua dimensione. E l’asticella delle ambizioni orobiche pare alzarsi sempre di più: questo potrebbe essere davvero l’anno della consacrazione di Gomez e compagni. Con i tifosi che sognano lo sbarco nel palcoscenico europeo più prestigioso e di vedere i nerazzurri sollevare la Coppa Italia, dove la Fiorentina è l’ultimo ostacolo da superare prima della finalissima di Roma.

La compagine bergamasca lotta per la qualificazione alla prossima Champions League

Obiettivi che, considerato l’ottimo stato di salute della squadra di Gasperini, non sembrano affatto missioni impossibili. Tanto che, dopo settimane di dichiarazioni low-profile, anche il tecnico non si nasconde più: “Ci siamo anche noi per la Champions, siamo alla pari con il Milan e ce la giochiamo”, ha spiegato. E sul sogno Coppa: “Andare a giocare un finale a Roma sarebbe un traguardo per tutta la città. Per me sarebbe il quarto anno consecutivo che arrivo in Europa. Nel pensare comune valgono solo scudetti e coppe, invece si possono raggiungere dei traguardi anche con squadre come l’Atalanta”.

E che l’entusiasmo a Bergamo sia alle stelle lo conferma l’accoglienza a dir poco trionfale riservata agli eroi in arrivo da Napoli. All’aeroporto di Orio al Serio centinaia di tifosi hanno assaltato pacificamente il bus della squadra, acceso fumogeni, intonato cori e agitato bandiere. Per festeggiare il successo contro la squadra di Ancelotti, rimontata nella ripresa da Zapata e Pasalic, dopo l’iniziale vantaggio di Mertens. Insomma, la città ci crede. E continuare a recitare un ruolo da protagonisti in questa volata finale di campionato, da oggi, assume un valore particolare. Perché confermerebbe, casomai ce ne fosse bisogno, l’eccellente lavoro fatto negli anni da uomini come Mino Favini, scomparso all’età di 83 anni.

Una figura che ha contribuito a rendere grande la società bergamasca. “Dell’Atalanta – sottolinea la Dea – Favini ha indossato i colori nerazzurri prima da giocatore (1960-1962) e poi da responsabile del settore giovanile nel quale arriva, all’inizio degli anni Novanta, dopo aver accettato la proposta del presidente Antonio Percassi. “Sotto la guida del ‘Mago di Meda’, così era soprannominato Favini, il vivaio nerazzurro cresce ulteriormente tanto da diventare uno dei più importanti a livello europeo”. Diversi i calciatori cresciuti a Zingonia, da Filippo Inzaghi a Riccardo Montolivo, da Alessio Tacchinardi a Simone Zaza. “Innumerevoli – ricorda ancora la Dea – i giocatori cresciuti e lanciati sul palcoscenico della Serie A sotto la sua gestione. Un incredibile talent scout, ma prima di tutto un uomo, un grande uomo”.

(LaPresse)

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