La terra trema, terrore a Napoli

NAPOLI – Un boato, poi una interminabile manciata di secondi di terrore. La terra ha tremato a Napoli, come non succedeva dal 1980. Solo il sisma che ha colpito Casamicciola il 21 agosto del 2017 ha avuto una magnitudo leggermente superiore a quello che ieri alle 19,45 ha terrorizzato il capoluogo partenopeo. Epicentro nei Campi Flegrei, magnitudo 3.8. Il sisma è stato avvertito in maniera nitida in tutta Napoli e anche in provincia. Hanno tremato in diretta gli studi televisivi della Rai durante la trasmissione serale del Tgr, hanno tremato le case, in tanti hanno sentito un boato un attimo prima della scossa.

Tanta paura

La paura in qualche caso ha inevitabilmente prevalso. Centinaia di cittadini napoletani sono scesi in strada, temendo fosse solo l’inizio. In realtà lo sciame sismico era iniziato già alle 17,45. “Al turno di guardia della Protezione Civile del Comune di Napoli non sono pervenute, fino a questo momento, segnalazioni di danni a persone o cose”, hanno fatto sapere da Palazzo San Giacomo. La Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. “La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni”, ha confermato il Dipartimento. Da Posillipo al Vomero, da Fuorigrotta a Pianura, le segnalazioni da parte dei cittadini sono state tantissime. Resta forte la preoccupazione. “Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando”, ha osservato l’esperto.

Nuove osservazioni

Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, ha detto ancora, si faranno nuove osservazioni per capire se lo sciame sismico è associato a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell’area con l’aiuto di Gps e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas. Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni”. ha detto all’Ansa il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. Il monitoraggio continuerà nelle prossime ore.

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