La vacanza è “a chilometro zero”

La moda e l’esigenza del turismo ‘lento’ alla scoperta del nostro territorio. Passeggiate ed escursioni a piedi o in bicicletta, slow food negli agriturismi e valorizzazione dei piccoli borghi e delle aziende locali

NAPOLI – Siamo in quel periodo dell’anno, quello in cui si comincia a pensare, e a pianificare, le tanto attese vacanze estive.
Un’altra estate di restrizioni dopo il secondo inverno, chi più e chi meno, in semi-lockdown: una spinta in più per programmare al meglio quei pochi ma intensi giorni che abbiamo per rilassarci, staccare la spina e ricaricare la batteria.
Negli ultimi anni, un po’ per moda, un po’ per l’aumento della consapevolezza ‘green’ di tante persone, prende sempre più piede l’idea di vacanza sostenibile e in armonia con la natura. Una vacanza, cioè, che sia basata sul benessere sia dell’uomo, ma anche dell’ambiente circostante. In poche parole, una pausa che non ammetta inquinamento, spreco e sfruttamento della natura. In molti la ricercano per ritrovare il benessere interiore, connettere mente e corpo alla natura scegliendo di trascorrere le vacanze in un luogo a stretto contatto con l’ambiente, come può ad esempio essere un camping. Un tipo di turismo ‘lento’, lontano dai ritmi frenetici della città e dal trambusto di villaggi turistici, che contempli il silenzio e si adatti ai tempi della natura.
Una vacanza green è quella che non ricorre all’utilizzo dell’aereo, il mezzo inquinante per eccellenza. Dalla nascita della cosiddetta ‘generazione Greta’, dal nome dell’attivista svedese Greta Thunberg che si fa promotrice appunto dello spostamento che non impatti negativamente sul Pianeta, sono moltissimi i giovani che scelgono di rinunciare alla vacanza in aereo prediligendo quella di prossimità.
La vacanza ecosostenibile è quella che rinuncia alle mete esotiche lontane e super-turistiche, puntando al contrario alla scoperta e alla valorizzazione dei tesori naturalistici del proprio territorio. E quindi borghi, parchi, oasi e riserve naturali, campeggi, spiagge libere e via dicendo.
Noi campani siamo particolarmente fortunati: sono davvero moltissimi i siti di interesse artistico, storico, paesaggistico, culturale ed enogastronomico che fanno al caso del turista che va alla ricerca del relax targato ‘eco’. Slow food, cibo del territorio, ricette locali da gustare nelle decine di agriturismi disseminati in tutta la Regione, dall’Irpinia al Beneventano passando per il meraviglioso Cilento. Un modo, tra l’altro, per aiutare e incoraggiare la crescita di quelle miriadi di aziende locali, spesso a conduzione familiare, messe a dura prova da un anno di chiusure e dallo stop del turismo che solo oggi comincia a dare timidi segnali di ripresa. Andare quindi alla scoperta dei posticini caratteristici, quelli che da tempo ci prefiggiamo di visitare ma ai quali abbiamo sempre preferito la grande capitale, raggiunta con un dispendio di tempo, soldi ed energie. Un pasto in quel ristorante sul mare o in piena montagna che serve pietanze locali, lontani dalle costosissime ricette gourmet delle grandi catene di ristoranti che si trovano in città.
Un turismo più calmo, riflessivo, da passeggiata a piedi, armati di scarpe comode e pantaloncini leggeri, o da pedalata in bicicletta lungo un dolce sentiero pianeggiante. Che la si possegga o meno (l’alternativa è sempre il noleggio sul posto: i servizi di bike-sharing sono ormai dappertutto, così come i monopattini elettrici, disponibili a prezzi davvero bassi).
O ancora una cavalcata in spiaggia al tramonto, immersioni in mare con l’aiuto di guide esperte, ed escursioni, in gruppo o in solitaria, lungo uno dei tantissimi sentieri boschivi o costieri che abbiamo in Campania in cui allenare il corpo e liberare la mente dalle fatiche quotidiane, facendo del sano trekking. Esercitare il corpo, abituato alla stabilità, e donare ai propri occhi paesaggi inediti e mai esplorati.
Una vacanza, insomma, “a chilometro zero”, che prediliga il piacere della scoperta del proprio territorio, spesso più ricco di bellezza di quanto noi stessi possiamo immaginare.

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